I COMT-inibitori nella gestione della malattia di Parkinson
Molti pazienti ci chiedono chiarimenti riguardo ai cosiddetti COMT-inibitori, una categoria di farmaci che si utilizza nel trattamento della malattia di Parkinson.
Una completa revisione della letteratura, pubblicata lo scorso anno, ci fornisce lo spunto per parlare di questi farmaci ormai utilizzati da tempo.
Sappiamo che la levodopa rappresenta il trattamento di elezione del Parkinson, ma sappiamo anche che la comparsa di fluttuazioni motorie richiede di ottimizzare la terapia con scelte farmacologiche complementari alla levodopa. Gli inibitori della catecol-O-metil transferasi (COMT), uno degli enzimi del nostro organismo che degrada le catecolamine, quindi anche la dopamina e la levodopa, sono tra i farmaci raccomandati dalle linee guida nazionali e internazionali del trattamento del Parkinson perché migliorano lo scadimento di fine dose (il wearing off) nei pazienti con malattia di Parkinson e fluttuazioni motorie.
Attualmente sono disponibili tre COMT-inibitori: due considerati scelte di prima linea, entacapone, che viene somministrato con ogni dose di levodopa, e opicapone, che viene somministrato una volta a giorno, prima di coricarsi, un'ora dopo l'ultima dose di levodopa. Il terzo, considerato di seconda linea, è il tolcapone, che più efficace sulle fluttuazioni motorie rispetto all'entacapone, ma che ancora oggi ha un uso più limitato nella pratica clinica per la necessità di monitoraggio della funzionalità epatica attraverso un prelievo di sangue.
Complessivamente, uno studio di non inferiorità di fase III ha mostrato un effetto simile tra entacapone e opicapone sul miglioramento del tempo di off motorio (60,8 minuti e 40,3 minuti al giorno rispetto al placebo). È stato inoltre dimostrato che tolcapone può ridurre il tempo in off di una media di 98 minuti al giorno. Con tutti e tre i farmaci si ottiene una riduzione piccola ma significativa del punteggio motorio della scala UPDRS, dunque un miglioramento dei sintomi motori, mentre i dati sulla qualità della vita sono meno numerosi e più eterogenei, con risultati positivi registrati soprattutto negli studi in aperto. Le discinesie sono gli effetti collaterali più frequentemente registrati.
Dunque i COMT- inibitori sono farmaci ormai utilizzati ed utili nella pratica clinica, tant'è che sono oggi in studio anche in combinazione con la levodopa in infusione duodenale e con le nuove formulazioni di levodopa in sperimentazione.
Fonte: Fabbri M, Ferreira JJ, Rascol O. COMT Inhibitors in the Management of Parkinson's Disease. CNS Drugs. 2022 Mar;36(3):261-282. doi: 10.1007/s40263-021-00888-9. Epub 2022 Feb 25. PMID: 35217995.
DOI: 10.1007/s40263-021-00888-9