Rasagilina e selegilina altrettanto efficaci
Risultati di uno studio italiano a 3 anni
Ricercatori italiani, guidati da Gianni Pezzoli, hanno effettuato uno studio retrospettivo analizzando i dati di 170 pazienti affetti da malattia di Parkinson mediamente da 6,5 anni e trattati con un inibitore delle MAO (rasagilina n=85, selegilina n=85) per 3 anni e di 170 pazienti parkinsoniani di controllo mai trattati con inibitori delle MAO, appaiati a quelli trattati per sesso, durata di malattia ed età anagrafica. I 3 gruppi presentavano caratteristiche motorie simili (punteggi UPDRS e stadio Hoehn & Yahr) al basale. Dopo un follow-up medio di 37 mesi non vi erano differenze tra i tre gruppi per quanto riguarda la sintomatologia motoria e non motoria. Tuttavia, i due gruppi trattati con un inibitore delle MAO presentavano un minor aumento della dose giornaliera di levodopa assunta (2 volte inferiore rispetto ai controlli), nonché punteggi inferiori relativi alle discinesie (movimenti involontari). Non vi era alcuna differenza tra il gruppo trattato con rasagilina e quello trattato con selegilina. Non si può affermare tuttavia che gli inibitori delle MAO riducano la progressione naturale della malattia.
Lo studio è stato sponsorizzato dalla Fondazione Grigioni per il morbo di Parkinson.