Sintomatologia parkinsoniana ulteriormente controllata da safinamide dopo il blocco completo delle MAO-B
E’ possibile che la molecola possegga altre proprietà oltre all'inibizione delle MAO-B
In uno studio pilota safinamide è stata somministrata a dosi più elevate rispetto agli studi precedenti (100, 150 e 200 mg al giorno rispetto a mediamente 40-70 mg al giorno) in aggiunta ad un dopamino agonista oppure alla levodopa a pazienti parkinsoniani nelle fasi avanzate della malattia per 6 settimane. E’ stato rilevato un miglioramento proporzionale alla dose della sintomatologia espressa come punteggio UPDRS motorio medio da 18 a 13.8 nei pazienti in trattamento con dopamino agonista e da 16.3 a 14.9 nei pazienti in trattamento con levodopa.
Dato che il blocco delle MAO-B periferiche è già completo al dosaggio di 100 mg al giorno, i ricercatori pensano che la molecola possa possedere ulteriori proprietà utili, come la capacità di stimolare il rilascio di dopamina oppure di bloccarne la ricaptazione.
Stocchi et al Neurology 2006; 67 Suppl 24-29