Safinamide migliora i sintomi parkinsoniani in associazione ad un dopamino agonista
I risultati di uno studio Europeo in 151 pazienti
E stato condotto uno studio in 4 paesi (Italia, Francia, Germania e Polonia) in doppio cieco (in cui né il paziente né il medico sanno chi sta prendendo che cosa) in cui lefficacia di due posologie di un farmaco nuovo, la safinamide (0,5 e 1,0 mg/kg una volta al giorno per bocca) nel controllare la sintomatologia parkinsoniana è stata confrontata al placebo (una sostanza inerte avente un aspetto identico alla safinamide) in 151 pazienti parkinsoniani nelle fasi iniziali della malattia. Tra questi 101 prendevano già un dopamino agonista. E stato osservato che la safinamide ha determinato un miglioramento importante (pari al 30% o più) della sintomatologia misurata con la scala unificata per la valutazione della gravità della malattia di Parkinson (UPDRS) dopo 3 mesi di trattamento, quando veniva aggiunta al dopamino agonista, ma non quando veniva somministrata da sola.
La safinamide è un farmaco nuovo per la terapia della malattia di Parkinson che possiede diversi meccanismi di azione: inibisce la monoaminoossidasi di tipo B, un enzima che degrada la dopamina, nonché la ricaptazione di questultima; blocca i canali del sodio e modula i canali del calcio.