Trattamento con Pramipexolo su pazienti Parkinsoniani e rapporto costi-benefici
Uno studio statunitense dimostra che somministrare il pramipexolo ai pazienti
parkinsoniani può ridurre i costi relativi alla malattia. Il pramipexolo è stato
recentemente approvato negli U.S.A. ed in Europa per il trattamento della
malattia di Parkinson. La sicurezza e l'efficacia di questa sostanza rispetto al
placebo è stata dimostrata, esistono tuttavia ancora scarsi dati sul rapporto
costi-benefici rispetto al trattamento di base. Gli autori hanno valutato i costi e
l'efficacia dei costi (utilità dei costi) del pramipexolo rispetto al trattamento di
base in pazienti parkinsoniani in stadio iniziale ed avanzato. E' stato sviluppato
un modello di rapporto costo-beneficio (CE) per gli Stati Uniti che collega i
risultati della UPDRS (Unified Parkinson's Disease Rating Scale) II parte (attività
quotidiane) e la III (attività motorie) alla progressione della malattia, ai benefici
del paziente all'utilità dei costi. I dati inseriti nel modello sono stati acquisiti da
esperimenti clinici, letteratura esistente in materia e da un'indagine su 193
centri. Gli autori hanno utilizzato le valutazioni dei costi ed il modello QALY
(quality-adjusted-life-year, ovvero il costo per anno di vita adattato secondo la
sua qualità) per valutare il rapporto costo-beneficio supplementare del
pramipexolo rispetto ai modelli del trattamento di base con analisi separate per
pazienti in fase iniziale e in fase avanzata. Hanno sviluppato inoltre analisi
esaurienti di sensibilità associando altri agonisti di dopamina al trattamento
senza pramipexolo variando i parametri di progressione della malattia. Lo
studio è stato condotto dal punto di vista della società, sebbene la
presentazione dei dati permetta un'interpretazione del rapporto costi-benefici
sia dal punto di vista appena accennato sia da quello del pagante. Per i
pazienti in stato iniziale o avanzato il trattamento con il pramipexolo è risultato
piè costoso ma anche piè efficace rispetto al trattamento di base. Per pazienti
in fase iniziale il rapporto costi-benefici supplementare totale per il pramipexolo
è stato di $8837/QALY e per i parkinsoniani in fase avanzata di $12294/QALY
(costi del 1997). Questi rapporti sono inferiori rispetto a quelli di molti
trattamenti farmacologici usati ad ampio raggio. Gli autori dello studio
concludono affermando che salvo i limiti legati alla tipo di progressione della
malattia cronica con i seguenti costi di assistenza e beneficio dei pazienti, i
risultati indicano che il pramipexolo negli Stati Uniti è un trattamento efficace dal
punto di vista del rapporto costi-benefici per i parkinsoniani in stadio iniziale ed
avanzato.