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Nuovo studio dimostra l'efficacia del Pramipexolo nel trattamento della malattia di Parkinson in fase avanzata

Evidenza scientifica a favore dell'uso di farmaci agonisti della dopamina. Alcuni ricercatori tedeschi e austriaci hanno analizzato l'efficacia del pramipexolo da aggiungere alla terapia farmacologica per pazienti parkinsoniani in fase avanzata soggetti a fluttuazioni motorie. 78 pazienti parkinsoniani in stadio avanzato, di entrambi i sessi, con complicazioni di trattamento come oscillazioni motorie sono stati coinvolti in uno studio multicentrico (fase 2) doppio cieco, contro placebo, randomizzato; a tali soggetti è stato prescritto di associare il trattamento con il pramipexolo (34 soggetti) contro placebo (44 soggetti) al precedente e consolidato trattamento antiparkinsoniano. Il primo effetto è stato il cambiamento alla base del risultato totale nella scala di valori unificata per la malattia di Parkinson (UPDRS) durante la fase di effetto del farmaco (2 ore dopo l'assunzione). Sicurezza e tollerabilità sono state accertate sulla base di avvenimenti avversi, sintomi vitali, misurazioni di laboratorio e risultati di ECG. Gli autori dello studio hanno riscontrato un miglioramento significativo del gruppo del pramipexolo nei risultati totali UPDRS, subtotali parte seconda, terza (attività quotidiane ed esame motorio), e IV (complicazioni di terapia). Il risultato medio totale UPDRS è diminuito del 37% con il pramipexolo, rispetto al 12.2% del placebo.