Cari Amici,
la notizia che la Banca dei Tessuti Nervosi è operativa mi ha riempito di gioia; per questo vorrei invitare i familiari e gli amici dei parkinsoniani, nonché tutti i volontari, a condividere delle semplici riflessioni.
Da morti non possiamo portarci dietro il nostro cervello ed è un vero peccato, perché è lui che ci ha spinto a fare un sacco di cose spesso piacevoli, come viaggiare, studiare, lavorare e, soprattutto, amare (quella del cuore è una storiella).
Il bello è che non serve che appartenga ad uno scienziato, ad un poeta o ad un uomo di cultura; può essere tranquillamente quello di una persona semplice, di un pazzerello, di uno “svitato”. Ma servirà ai nostri ricercatori per studiare.
Quando, come tutti noi vogliamo, il Parkinson si potrà guarire, i benefici dell’uso del nostro cervello si protrarranno per generazioni …
E’ una sorta di immortalità, un desiderio che appartiene all’uomo, una certezza per il “dopo di noi”.
Vi ho raccontato i miei pensieri; altri, i competenti, vi illustreranno le modalità di donazione.
E adesso vi sentite un po’ felici anche voi? Vi affascina l’idea di lasciare in eredità qualcosa a qualcuno che amate? Affascina me perché ci credo.
Marisa Boati
Vice-Presidente AIP
Associazione Italiana Parkinsoniani