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Angioplastica venosa per le malattie neurodegenerative

angioplastica.jpgAlcune prove per la sclerosi multipla, un'ipotesi per la malattia di Parkinson?

Un chirurgo vascolare dell'Università di Ferrara, il Dr. Paolo Zamboni, ritiene che alla base della sclerosi multipla, e probabilmente anche di altre malattie neurodegenerative, stia una insufficienza venosa cronica del cervello e del midollo spinale

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ProSavin per il Parkinson

bersaglio.jpgNuova triplice terapia genica

ProSavin è una nuova terapia genica che consiste in un trasportatore virale reso innocuo e nei geni di tre enzimi richiesti per la produzione del neurotrasmettitore che scarseggia nella malattia di Parkinson ovvero la dopamina. Viene somministrata per infusione attraverso un catetere inserito in una parte del cervello, detta striato, tramite chirurgia stereotassica, nella speranza che questo induca un aumento della produzione del neurotrasmettitore.
Attualmente è in corso uno studio preliminare per valutare la sicurezza e l'efficacia di diverse dosi di ProSavin presso l'ospedale Henri Mondor a Parigi (Francia) e l'Ospedale Addenbrookes a Cambridge in Gran Bretagna.
Sono comparse sul web interviste a pazienti trattati con ProSavin, che affermano di essere nettamente migliorati, ed ai ricercatori, che confermano che le prime impressioni sono positive. Tuttavia, non sono stati pubblicati dati clinici per una valutazione scientifica. Finora, è stato pubblicato solo un lavoro scientifico sul trasportatore virale, che mostra che la procedura di fabbricazione permette di ottenere un trasportatore affidabile.

Fonti:
Sito del produttore
Affermazioni dei ricercatori
intervista a paziente
Stewart e coll Hum Gene Ther 2011; 22:357-69

Dipraglurant per le discinesie indotte da levodopa

molecole.jpgRisultati preliminari nei pazienti positivi

Dipraglurant è una piccola molecola modulatrice che inibisce i recettori del glutammato metabotropici (mGluR5) nei circuiti nervosi del glutammato, che vengono alterati assieme a quelli dopaminergici nella malattia di Parkinson.
Nell'ambito di uno studio di confronto con il placebo (una sostanza inerte) in condizioni di doppia cecità (nè il medico nè i pazienti sapevano chi era stato assegnato a che cosa) il farmaco è stato somministrato alla dose di di 50 mg per 2 settimane, da aumentare a 100 mg per altre 2 settimane, a 76 pazienti parkinsoniani (52 trattati con il farmaco, 24 trattati con il placebo) con discinesie (movimenti involontari indotti da levodopa). Dipraglurant è stato ben tollerato; i suoi effetti collaterali tipici, (vertigini, disturbi visivi, sentirsi ubriachi) sono stati riferiti da meno del 10% dei pazienti e non hanno causato la sospensione del farmaco.
Dipraglurant ha permesso di ottenere una riduzione significativa delle discinesie, distonia inclusa, al giorno 14; la riduzione era presente anche al giorno 28, ma la differenza rispetto al placebo non era significativa. Inoltre, ha anche ridotto il tempo in OFF (in cui levodopa non funziona) mediamente di 50 minuti al giorno.
La ditta produttice ritiene che i risultati sono promettenti e che vale la pena di continuare a sviluppare il prodotto


Fonte: Conferenza stampa di Addex Therapeutics a Ginevra, 24 marzo 2012

Frutti di bosco, mele, arance, vino rosso e tè contro il Parkinson

frutti di bosco, tè, arancie e ParkinsonStudio epidemiologico dimostra che riducono il rischio di sviluppare la malattia

Ricercatori americani hanno esaminato l'alimentazione di quasi 130.000 operatori sanitari, di cui 805 hanno sviluppato la malattia di Parkinson nel corso di un follow-up per 20 anni. Hanno stabilito che gli operatori sanitari di sesso maschile che consumavano alimenti ricchi di flavonoidi (tè, frutti di bosco, mele, vino rosso e arance) presentavano un rischio di sviluppare la malattia inferiore del 40%.

Fonte: Gao X e coll Neurology online 4 aprile 2012

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Alfa-sinucleina e proteina tau importanti per il Parkinson anche in Italia

I risultati di uno studio genetico in 1795 soggetti

Numerosi studi internazionali sul patrimonio genetico di pazienti affetti da malattia di Parkinson documentano che vi è una associazione tra varianti genetiche del gene della proteina alfa-sinucleina e del gene della proteina Tau e la Malattia di Parkinson. La alfa-sinucleina è un importante componente dei corpi di Levy, i tipici aggregati di proteine che compaiono nei neuroni ammalati di Parkinson. La proteina Tau è coinvolta nell’assemblaggio dei microtubuli delle cellule nervose e sue mutazioni sono associate a diverse malattie neurodegenerative, tra cui la malattia di Alzheimer e la malattia di Parkinson.
Ora l’analisi del patrimonio genetico di 904 pazienti parkinsoniani e 891 soggetti non parkinsoniani ha confermato che varianti genetiche nelle porzioni regolatrici degli stessi due geni sono importanti anche nella popolazione dei pazienti parkinsoniani italiani. Lo studio ha anche evidenziato il ben noto ruolo protettivo del caffè e del fumo, ma non una interazione tra i due geni oppure tra questi geni e fattori ambientali.
Lo studio è stato effettuato con campioni di DNA provenienti dalla Biobanca presso il centro Parkinson ICP a Milano sponsorizzato dalla Fondazione Grigioni.
Fonte: Trotta e coll Parkinsonism Relat Disord 2012;18: 257-62.

Bisogna pagare un ticket in farmacia per Madopar quando il generico non è disponibile?

farmaci e soldiAlcuni chiarimenti sul pagamento per farmaci originali e generici

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DBS a corrente continua efficace nel Parkinson

dbsDimostrato anche che l'impianto degli elettrodi di per sè è efficace

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Esame del sangue per la diagnosi di malattia di Parkinson

sangueesame basato su 10 particolari autoanticorpi

Ricercatori americani hanno identificato una serie di 10 auto-anticorpi (anticorpi contro parti del proprio corpo) che possono essere usati con lo scopo di diagnosticare la malattia di Parkinson. Hanno testato la capacità degli anticorpi di distinguere 29 pazienti parkinsoniani con malattia di varia gravità da 50 pazienti affetti da malattia di Alzheimer, 10 affetti da sclerosi multipla, 30 da carcinoma della mammella e 40 controlli sani. Gli anticorpi hanno presentato una sensibilità (capacità di individuare la malattia quando è presente ) pari al 93-100%, tranne nella distinzione rispetto alla malattia di Alzheimer (79%). La specificità del risultato (correttezza di un risultato positivo) è stata pari al 90-100%. I ricercatori pensano che i particolari auto-anticorpi sfruttati a scopo diagnostico si formino in seguito al rilascio di particolari sostanze da parte dei neuroni dopaminergici morenti.

Fonte: Han M e coll PLoSOne 2012: 7: e32383

Farmaci anticolesterolo e rischio di malattia di Parkinson

colesterolo e ParkinsonÈ possibile che le statine siano protettive

In seguito a segnalazioni di una possibile protezione contro il Parkinson con i farmaci anticolesterolo, epidemiologi americani hanno esaminato i dati relativi al consumo di statine (il principale gruppo di farmaci per abbassare il colesterolo) in 129.000 operatori sanitari seguiti nel tempo per 12 anni. Durante quel periodo si sono verificati 644 casi di diagnosi di malattia di Parkinson. Il rischio di sviluppare la malattia era inferiore del 26% nei consumatori di statine (almeno 2 assunzioni alla settimana) rispetto agli altri soggetti. Suddividendo i soggetti per età, è emerso che il rischio era ridotto prevalentemente nei soggetti aventi meno di 60 anni quando è iniziato lo studio (rischio ridotto del 69% rispetto al 17% nei soggetti più anziani).

Fonte: Gao X e coll Arch Neurol 2012; 69: 380-384

Pinzette molecolari per bloccare l'alfa-sinucleina

provette_colorate.jpgTrovate molecole in grado di impedirne l'aggregazione e la tossicità

Nelle cellule nervose ammalate di Parkinson si trovano tipici accumuli, detti corpi di Levy, costituiti soprattutto da aggregati della proteina alfa-sinucleina mal-ripiegata. Questi accumuli interferiscono con il buon funzionamento delle cellula, in particolare impediscono lo smaltimento delle proteine usurate. Si ritiene che questo contribuisca allo sviluppo della malattia. Ora ricercatori americani sono riusciti a identificare molecole che possono essere usate come "pinzette molecolari", in quanto hanno una forma a C e sono capaci di legarsi alle proteine in punti strategici. Il legame non solo impedisce l'aggregazione della alfa-sinucleina, ma è anche in grado di spezzare aggregazioni già formate, impedendo che diventi tossica. Hanno anche eseguito studi in vivo in un pesciolino trasparente di laboratorio portatore del gene umano della alfa-sinucleina (zebrafish), i cui embrioni sviluppano gravi deformità a causa di una morte precoce delle cellule nervose piene di aggregati di alfa-sinucleina: l'aggiunta delle pinzette molecolari all'acqua ha impedito la formazione di gravi deformità ed ha prolungato la sopravvivenza degli embrioni, riducendo il tasso di mortalità delle cellule nervose; lo smaltimento delle proteine è rientrata quasi nella normalità.
Non sono state riscontrate interferenze da parte delle pinzette con il normale funzionamento delle cellule nervose. Le pinzette molecolari funzionano anche bloccando l'aggregazione di altre proteine, quale la proteina tau che si accumula nella malattia di Alzheimer.

Parkinson e manganese

Scoperta una mutazione che li lega

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Esecizi cinesi Tai Chi per la malattia di Parkinson

Migliorano l'equilibrio e riducono il rischio di caduta

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34° Convegno AIP, Cervia 28.01.12 - sessione sulla riabilitazione

convegno AIP 2011

Riabilitazione: il nuovo futuro con approcci e macchinari mirati per il Parkinson

Relatori: Dr. G. Frazzitta (Montescano, Pavia), Dr. L. Barbato (Seriate, Bergamo)

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34° Convegno AIP, Cervia 28.01.12 - sessione sulle staminali

convegno

Cellule staminali: al nastro di partenza con cellule della pelle trasformate direttamente in cellule nervose dopaminergiche e con cellule staminali mesenchimali

Relatrice: Dr.ssa M.T. Dell'Anno (Milano)

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Nicotina sì o no?

fumoScoperti anche effetti positivi

È noto a tutti che il fumo fa male. Sui pacchetti di sigarette c’è chiaramente scritto "Il fumo uccide", dato che è stato dimostrato chiaramente che aumenta fortemente il rischio di eventi cardiovascolari, come l’infarto del miocardio, e di tumori, come i carcinomi del polmone e della vescica. Tuttavia, esistono anche numerosi studi che dimostrano che il fumo riduce il rischio di sviluppare la malattia di Parkinson. Inoltre, studi recenti hanno dimostrato che cerotti antifumo contenenti la nicotina, la sostanza nel tabacco che dà dipendenza, migliorano la memoria.

Una interessante recensione sulle conoscenze sulla nicotina si trova sul Corriere Salute, di Cesare Peccarisi.

 

La scomparsa del Nobel Renato Dulbecco

DulbeccoFu l'ispiratore del programma di ricerca della Fondazione Grigioni

La Fondazione Grigioni e AIP si uniscono a tutta l'Italia nel cordoglio per la perdita di Renato Dulbecco, insigne scienziato e genetista di origine italiana. Tutti ricordano vinse il premio Nobel per la medicina nel 1975 assieme a David Baltimore e Howard Martin Temin "per le scoperte riguardanti l'interazione tra virus tumorali e materiale genetico della cellula" ovvero per la scoperta che vi sono virus "oncogeni" in grado di trasformare cellule normali in cellule tumorali e come questo avviene. Molti ricordano anche che ha condotto il festival di San Remo nel 1999 e che ha devoluto il suo compenso a favore del rientro in Italia di scienziati italiani emigrati, contrastando la cosidetta "fuga dei cervelli".

Pochi sanno che alcuni mesi prima del festival aveva partecipato ad una riunione della Fondazione Grigioni e AIP che aveva lo scopo di definire i filoni di ricerca sulla malattia di Parkinson da sponsorizzare. Fu Dulbecco a convincerci che valeva la pena di investire nella ricerca sugli aspetti genetici della malattia ed a organizzarci di conseguenza, fondando la Banca del DNA presso il centro Parkinson ICP a Milano. Esprimeva con forza il suo pensiero:"Tante risorse contro i tumori sono andate a studi epidemiologici che hanno portato a ben pochi risultati: quando si è investito sulla genetica, invece, i risultati ci sono stati"

Grazie Professore per la sua amicizia e quello che ha fatto per noi

Gianni Pezzoli

Stimolazione sacrale: una soluzione per la stipsi nel Parkinson?

carrieroIntervista al Dr Alfonso Carriero, specialista in chirurgia generale, coordinatore della Unità di Colon-Proctologia a Modena

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34° Convegno AIP, Cervia 28 gennaio 2012 : sessione sui farmaci

convegnoTerapia farmacologica futura: anti-discinesie e anti-fluttuazioni, ma non monosomministrazione

Relatore: prof M Zappia (Catania)

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34° Convegno AIP, Cervia 28.01.12 - sessione sulla deglutizione

convegno2011.jpgDeglutizione e nutrizione: disfagia, una complicazione che può essere alleviata con semplici misure nutrizionali

Relatori: Dr E Cereda (Pavia), Dr E Cassani (Milano)

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Un esame del sangue per diagnosticare il Parkinson: la speranza comincia a diventare realtà

fasanom.jpg2ª Intervista al Prof. Mauro Fasano - Responsabile del Laboratorio di Biochimica e Proteomica, Dipartimento di Scienze Biomediche, Informatiche e della Comunicazione, Divisione di Ricerca Biomedica, Università dell'Insubria, Busto Arsizio, Italia

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