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ProSavin per il Parkinson
Nuova triplice terapia genica
ProSavin è una nuova terapia genica che consiste in un trasportatore virale reso innocuo e nei geni di tre enzimi richiesti per la produzione del neurotrasmettitore che scarseggia nella malattia di Parkinson ovvero la dopamina. Viene somministrata per infusione attraverso un catetere inserito in una parte del cervello, detta striato, tramite chirurgia stereotassica, nella speranza che questo induca un aumento della produzione del neurotrasmettitore.
Attualmente è in corso uno studio preliminare per valutare la sicurezza e l'efficacia di diverse dosi di ProSavin presso l'ospedale Henri Mondor a Parigi (Francia) e l'Ospedale Addenbrookes a Cambridge in Gran Bretagna.
Sono comparse sul web interviste a pazienti trattati con ProSavin, che affermano di essere nettamente migliorati, ed ai ricercatori, che confermano che le prime impressioni sono positive. Tuttavia, non sono stati pubblicati dati clinici per una valutazione scientifica. Finora, è stato pubblicato solo un lavoro scientifico sul trasportatore virale, che mostra che la procedura di fabbricazione permette di ottenere un trasportatore affidabile.
Fonti:
Sito del produttore
Affermazioni dei ricercatori
intervista a paziente
Stewart e coll Hum Gene Ther 2011; 22:357-69
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Dipraglurant per le discinesie indotte da levodopa
Risultati preliminari nei pazienti positivi
Dipraglurant è una piccola molecola modulatrice che inibisce i recettori del glutammato metabotropici (mGluR5) nei circuiti nervosi del glutammato, che vengono alterati assieme a quelli dopaminergici nella malattia di Parkinson.
Nell'ambito di uno studio di confronto con il placebo (una sostanza inerte) in condizioni di doppia cecità (nè il medico nè i pazienti sapevano chi era stato assegnato a che cosa) il farmaco è stato somministrato alla dose di di 50 mg per 2 settimane, da aumentare a 100 mg per altre 2 settimane, a 76 pazienti parkinsoniani (52 trattati con il farmaco, 24 trattati con il placebo) con discinesie (movimenti involontari indotti da levodopa). Dipraglurant è stato ben tollerato; i suoi effetti collaterali tipici, (vertigini, disturbi visivi, sentirsi ubriachi) sono stati riferiti da meno del 10% dei pazienti e non hanno causato la sospensione del farmaco.
Dipraglurant ha permesso di ottenere una riduzione significativa delle discinesie, distonia inclusa, al giorno 14; la riduzione era presente anche al giorno 28, ma la differenza rispetto al placebo non era significativa. Inoltre, ha anche ridotto il tempo in OFF (in cui levodopa non funziona) mediamente di 50 minuti al giorno.
La ditta produttice ritiene che i risultati sono promettenti e che vale la pena di continuare a sviluppare il prodotto
Fonte: Conferenza stampa di Addex Therapeutics a Ginevra, 24 marzo 2012
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Frutti di bosco, mele, arance, vino rosso e tè contro il Parkinson
Studio epidemiologico dimostra che riducono il rischio di sviluppare la malattia
Ricercatori americani hanno esaminato l'alimentazione di quasi 130.000 operatori sanitari, di cui 805 hanno sviluppato la malattia di Parkinson nel corso di un follow-up per 20 anni. Hanno stabilito che gli operatori sanitari di sesso maschile che consumavano alimenti ricchi di flavonoidi (tè, frutti di bosco, mele, vino rosso e arance) presentavano un rischio di sviluppare la malattia inferiore del 40%.
Fonte: Gao X e coll Neurology online 4 aprile 2012
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Alfa-sinucleina e proteina tau importanti per il Parkinson anche in Italia
I risultati di uno studio genetico in 1795 soggetti
Ora l’analisi del patrimonio genetico di 904 pazienti parkinsoniani e 891 soggetti non parkinsoniani ha confermato che varianti genetiche nelle porzioni regolatrici degli stessi due geni sono importanti anche nella popolazione dei pazienti parkinsoniani italiani. Lo studio ha anche evidenziato il ben noto ruolo protettivo del caffè e del fumo, ma non una interazione tra i due geni oppure tra questi geni e fattori ambientali.
Lo studio è stato effettuato con campioni di DNA provenienti dalla Biobanca presso il centro Parkinson ICP a Milano sponsorizzato dalla Fondazione Grigioni.
Fonte: Trotta e coll Parkinsonism Relat Disord 2012;18: 257-62.
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Bisogna pagare un ticket in farmacia per Madopar quando il generico non è disponibile?
Alcuni chiarimenti sul pagamento per farmaci originali e generici
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DBS a corrente continua efficace nel Parkinson
Dimostrato anche che l'impianto degli elettrodi di per sè è efficace
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Esame del sangue per la diagnosi di malattia di Parkinson
esame basato su 10 particolari autoanticorpi
Ricercatori americani hanno identificato una serie di 10 auto-anticorpi (anticorpi contro parti del proprio corpo) che possono essere usati con lo scopo di diagnosticare la malattia di Parkinson. Hanno testato la capacità degli anticorpi di distinguere 29 pazienti parkinsoniani con malattia di varia gravità da 50 pazienti affetti da malattia di Alzheimer, 10 affetti da sclerosi multipla, 30 da carcinoma della mammella e 40 controlli sani. Gli anticorpi hanno presentato una sensibilità (capacità di individuare la malattia quando è presente ) pari al 93-100%, tranne nella distinzione rispetto alla malattia di Alzheimer (79%). La specificità del risultato (correttezza di un risultato positivo) è stata pari al 90-100%. I ricercatori pensano che i particolari auto-anticorpi sfruttati a scopo diagnostico si formino in seguito al rilascio di particolari sostanze da parte dei neuroni dopaminergici morenti.
Fonte: Han M e coll PLoSOne 2012: 7: e32383
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Farmaci anticolesterolo e rischio di malattia di Parkinson
È possibile che le statine siano protettive
In seguito a segnalazioni di una possibile protezione contro il Parkinson con i farmaci anticolesterolo, epidemiologi americani hanno esaminato i dati relativi al consumo di statine (il principale gruppo di farmaci per abbassare il colesterolo) in 129.000 operatori sanitari seguiti nel tempo per 12 anni. Durante quel periodo si sono verificati 644 casi di diagnosi di malattia di Parkinson. Il rischio di sviluppare la malattia era inferiore del 26% nei consumatori di statine (almeno 2 assunzioni alla settimana) rispetto agli altri soggetti. Suddividendo i soggetti per età, è emerso che il rischio era ridotto prevalentemente nei soggetti aventi meno di 60 anni quando è iniziato lo studio (rischio ridotto del 69% rispetto al 17% nei soggetti più anziani).
Fonte: Gao X e coll Arch Neurol 2012; 69: 380-384
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Pinzette molecolari per bloccare l'alfa-sinucleina
Trovate molecole in grado di impedirne l'aggregazione e la tossicità
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Esecizi cinesi Tai Chi per la malattia di Parkinson
Migliorano l'equilibrio e riducono il rischio di caduta
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34° Convegno AIP, Cervia 28.01.12 - sessione sulla riabilitazione
Riabilitazione: il nuovo futuro con approcci e macchinari mirati per il Parkinson
Relatori: Dr. G. Frazzitta (Montescano, Pavia), Dr. L. Barbato (Seriate, Bergamo)
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34° Convegno AIP, Cervia 28.01.12 - sessione sulle staminali
Cellule staminali: al nastro di partenza con cellule della pelle trasformate direttamente in cellule nervose dopaminergiche e con cellule staminali mesenchimali
Relatrice: Dr.ssa M.T. Dell'Anno (Milano)
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Nicotina sì o no?
Scoperti anche effetti positivi
È noto a tutti che il fumo fa male. Sui pacchetti di sigarette c’è chiaramente scritto "Il fumo uccide", dato che è stato dimostrato chiaramente che aumenta fortemente il rischio di eventi cardiovascolari, come l’infarto del miocardio, e di tumori, come i carcinomi del polmone e della vescica. Tuttavia, esistono anche numerosi studi che dimostrano che il fumo riduce il rischio di sviluppare la malattia di Parkinson. Inoltre, studi recenti hanno dimostrato che cerotti antifumo contenenti la nicotina, la sostanza nel tabacco che dà dipendenza, migliorano la memoria.
Una interessante recensione sulle conoscenze sulla nicotina si trova sul Corriere Salute, di Cesare Peccarisi.
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La scomparsa del Nobel Renato Dulbecco
Fu l'ispiratore del programma di ricerca della Fondazione Grigioni
Pochi sanno che alcuni mesi prima del festival aveva partecipato ad una riunione della Fondazione Grigioni e AIP che aveva lo scopo di definire i filoni di ricerca sulla malattia di Parkinson da sponsorizzare. Fu Dulbecco a convincerci che valeva la pena di investire nella ricerca sugli aspetti genetici della malattia ed a organizzarci di conseguenza, fondando la Banca del DNA presso il centro Parkinson ICP a Milano. Esprimeva con forza il suo pensiero:"Tante risorse contro i tumori sono andate a studi epidemiologici che hanno portato a ben pochi risultati: quando si è investito sulla genetica, invece, i risultati ci sono stati"
Grazie Professore per la sua amicizia e quello che ha fatto per noi
Gianni Pezzoli
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Stimolazione sacrale: una soluzione per la stipsi nel Parkinson?
Intervista al Dr Alfonso Carriero, specialista in chirurgia generale, coordinatore della Unità di Colon-Proctologia a Modena
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34° Convegno AIP, Cervia 28 gennaio 2012 : sessione sui farmaci
Terapia farmacologica futura: anti-discinesie e anti-fluttuazioni, ma non monosomministrazione
Relatore: prof M Zappia (Catania)
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34° Convegno AIP, Cervia 28.01.12 - sessione sulla deglutizione
Deglutizione e nutrizione: disfagia, una complicazione che può essere alleviata con semplici misure nutrizionali
Relatori: Dr E Cereda (Pavia), Dr E Cassani (Milano)
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