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Il risedronato previene la frattura dell'anca in pazienti parkinsoniani di sesso maschile

I risultati di uno studio a 2 anni in 242 pazienti

E’ stato condotto uno studio in 242 pazienti parkinsoniani anziani (aventi 65 anni o più) tutti trattati con vitamina D e assegnati casualmente a trattamento con risedronato (2.5 mg al giorno) per 2 anni. Nel corso di questo periodo la densità ossea è aumentata del 2,2% nel gruppo risedronato, mentre si è ridotta del 2,9% nel gruppo placebo. Nove pazienti hanno subito una frattura dell'anca nel gruppo placebo rispetto a solo 3 nel gruppo risedronato. I pazienti parkinsoniani sono a rischio di fratture a causa sia delle frequenti cadute che della loro relativa immobilità, associata ad una riduzione della densità ossea. Il risedronato è un nuovo bifosfonato attivo per via orale. Come gli altri composti analoghi, il farmaco inibisce selettivamente il riassorbimento osseo ed è approvato per il trattamento dell'osteoporosi post-menopausale per ridurre il rischio di fratture dell'anca nelle donne, nonché per la prevenzione di fratture osteoporotiche in donne o uomini trattati per almeno 6 mesi con corticosteroidi (medicinali simili al cortisone che riducono la densità ossea) con una storia di fratture.

Sato et al Neurology 2007; 68: 911-915