Incontinenza dopo asportazione radicale della prostata nei parkinsoniani.
Un anna dopo l'intervento la maggior parte di pazienti sono rimasti continenti.
Si ritiene generalmente che esiste un rischio troppo elevato di incontinenza urinaria nei pazienti parkinsoniani sottoposti ad asportazione radicale della prostata (ARP), tanto da far sconsigliare questo intervento chirurgico. Ma se questo può valere per disturbi dell'urinazione dovuti ad ostruzione di natura benigna, in caso di cancro della prostata tale atteggiamento pregiudiziale potrebbe negare ai pazienti un intervento potenzialmente risolutivo.
Gli autori di questo studio hanno valutato a posteriori 8415 soggetti sottoposti ad ARP dal 1990 al 2000: di questi 20 avevano la M. di P. Nel controllo ad un anno di distanza, in questo gruppo la percentuale di incontinenza era pari al 24%, e in nessun caso era utilizzato dai pazienti più di uno o due pannoloni al giorno. Il risultato di questo esame retrospettivo può far ritenere esagerata la limitazione fino ad ora adottata, in quanto la grande maggioranza dei pazienti parkinsoniani sottoposti ad ARP rimane continente per almeno un anno.