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La selegilina rallenta la progressione dei sintomi parkinsoniani.

Risultati a lungo termine di uno studio scandinavo confermano i dati iniziali di un ritardo nella evoluzione della malattia.

Questo studio, della durata di sette anni, prevedeva due fasi. Nella prima, 157 pazienti, mai trattati con farmaci anti-parkinson, avevano ricevuto selegilina o placebo (sostanza inerte). Rispetto al placebo, la selegilina aveva ritardato significativamnte l'inizio della terapia con levodopa.
Nella seconda fase, ora terminata, 140 pazienti ricevevano selegilina o placebo in associazione con levodopa, adattata come dose al bisogno di ogni singolo paziente.
Sia riguardo alla progressione dei sintomi, che alla necessità di aumentare progressivamente la dose di levodopa, la selegilina si è dimostrata nettamente superiore al placebo, ritardando la comparsa di fluttuazioni nella risposta farmacologica e rallentando la progressione della malattia.

Paalhagen S et al - Neurology - 2006; Mar 15 (E-pub ahead of print