Un farmaco potegge i neuroni dopaminici dalla tossicità di un pesticida.
L'attivazione di un sottogruppo di recettori dell'ac. glutammico blocca gli eventi intracellulari, indotti dal rotenone, che distruggono le cellule dopaminiche.
Il rotenone, pesticida ampiamente impiegato in agricoltura, distrugge i neuroni dopaminici negli animali, inducendo una sintomatologia parkinsoniana. Ricercatori dell'Università di Buffalo avevano recentemente dimostrato che l'integrità dei microtubuli, un sistema di condotti all'interno delle cellule che trasportano la dopamina e altre sostanze vitali, è indispensabile per la sopravvivenza delle cellule stesse. Hanno inoltre dimostrato che il rotenone uccide i neuroni dopaminici tramite la distruzione dei microtubuli. Gli stessi ricercatori hanno oggi trovato che un farmaco, l' L-AP4, scatena una serie di eventi che portano alla stabilizzazione dei microtubuli, riducendo fortemente la tossicità del rotenone. L'L-AP4 ottiene questo effetto attivando un gruppo particolare di recettori, cosiddetti "metabotropici", dell'ac. glutammico, un importante mediatore dei messaggi fra le cellule del cervello. Questa scoperta potrebbe aprire una nuova strada alla terapia della M. di P. Infatti, tra le sue cause possono avere un ruolo critico tossici ambientali come il rotenone.