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Fattori di rischio per il Parkinson alterano la flora intestinale?

La risposta dallo studio TREND

Lo studio TREND (studio sulla individuazione precoce delle patologie neurodegenerative all’Università di Tuebingen in Germania), è una sperimentazione clinica condotta in 666 soggetti anziani (età media 68,4 anni) in cui è stata effettuata l’analisi delle feci e sono state raccolte informazioni su 18 fattori di rischio per sviluppare la malattia di Parkinson.

E’ emerso che alcuni, ma non tutti i fattori di rischio alteravano la flora intestinale. Tra i fattori associati con alterazioni importanti della flora intestinale si annoverano sintomatologia subparkinsoniana (insufficiente per la diagnosi), sedentarietà, età cronologica, stipsi, disturbo del sonno REM, fumo, nonché l’esposizione ad idrocarburi solventi in ambiente lavorativo ed i livelli di acido urico. Fattori di rischio non associati ad alterazioni della flora intestinale erano alterazioni della sostanza nera nelle neuroimmagini, perdita dell’olfatto, depressione, ipotensione ortostatica, disfunzione erettile e malattia di Parkinson in famiglia.

Sono necessarie ulteriori ricerche per interpretare correttamente questi risultati.

Secondo una teoria accreditata la malattia di Parkinson potrebbe avere origine nell’intestino a causa di alterazioni della flora intestinale.

Ricordiamo che la Fondazione Grigioni ha condotto gli studi che hanno permesso di individuare gli idrocarburi solventi come fattore di rischio ambientale per la malattia di Parkinson e che è ancora in corso l’analisi definitiva delle feci di un ampio studio sul microbioma sponsorizzato dalla Fondazione.

Fonte: Heinzel S e coll Annals of Neurology online 25 maggio 2020