Il parkinsoniano può soffrire di due tipi di insonnia:
1) una riduzione della necessità di ore di sonno, il tipo che generalmente avviene nelle prime fasi di malattia. In questo caso rimane alzato per ore a lavorare al computer oppure a fare altre cose, non avverte la stanchezza. Questo è dovuto all'azione eccitante dei farmaci antiparkinsoniani
2) sonno frammentato, per cui va a dormire alle 21 e si sveglia all'una di notte e poi anche ogni ora, creando notevole disagio al partner. Questo tipo di insonnia non è facile da risolvere. Il primo accorgimento è di non dormire durante il giorno, di non fare un pisolino postprandiale e di non andare a dormire prima delle ore 23:00. Farmaci ipnotici (che inducono il sonno) possono essere utili, ma vi è il rischio che causino stati confusionali con alterazioni del comportamento. I migliori interventi farmacologici sono la somministrazione di levodopa ad azione immediata, in modo che lo sblocco renda più facile l'addormentamento, e di un ansiolitico. È bene somministrare l' ipnotico solo quando è veramente necessario e durante la notte, non prima di andare a dormire, dato che in genere il malato si addormenta comunque.
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La Fondazione Pezzoli
Raccoglie fondi da destinare alla ricerca scientifica per combattere la malattia di Parkinson e trovare una cura.