Dieta pro-infiammatoria e rischio di malattia di Parkinson
Questo studio ha voluto indagare l'associazione tra il consumo di una dieta pro-infiammatoria e la probabilità e l'incidenza di Malattia di Parkinson in fase prodromica (pPD) in un gruppo di soggetti anziani senza caratteristiche cliniche di parkinsonismo.
In medicina si definisce “fase prodromica di una patologia” il periodo che precede la manifestazione clinica della patologia stessa.
Il campione era composto da 1.030 partecipanti di età pari o superiore a 65 anni, tratti da uno studio condotto in Grecia (HELIAD Study). È stata calcolata la probabilità di pPD secondo i criteri della International Parkinson and Movement Disorder Society. Per misurare il potenziale infiammatorio della dieta è stato invece utilizzato l'indice infiammatorio dietetico (DII).
Un aumento dell’indice infiammatorio è stato associato a un aumento del 4,9% della probabilità di pPD. Inoltre, 62 partecipanti hanno sviluppato pPD già durante i primi tre anni di follow-up.
Una dieta pro-infiammatoria potrebbe quindi essere causa di una maggiore probabilità e incidenza di pPD. Sono necessari ulteriori studi per confermare questi risultati.
Un’alimentazione sana ed equilibrata resta comunque un elemento essenziale nella prevenzione di numerose e svariate patologie.
CONSIGLIO NUTRIZIONALE:
Per dieta anti-infiammatoria si intende un’alimentazione equilibrata, ricca in vitamine, fibre e sali minerali. Si consiglia il consumo di cinque porzioni giornaliere di frutta e verdura di stagione, si suggerisce di prediligere gli alimenti integrali e di bere un buon quantitativo di acqua minerale. Il consumo di pesce azzurro, di frutta secca e di olio extravergine d’oliva permette di assumere il giusto quantitativo di acidi grassi essenziali. I legumi, se consumati un paio di volte a settimana, permettono di aumentare l’introito di fibre, essenziali per il benessere dell’intestino. Si consiglia infine di ridurre il consumo di carne rossa, insaccati, prodotti industriali e bevande alcoliche e zuccherine e di evitare il consumo di alimenti fritti, preferendo cotture al forno o a vapore.
A cura della dott.ssa Serena Caronni, biologa e Nutrizionista e dott.ssa Michela Barichella, Medico Dietologo
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