Il ruolo dell'alimentazione nella malattia di Alzheimer
La malattia di Alzheimer è la forma più comune di demenza e la più comune malattia neurodegenerativa. È caratterizzata da un progressivo deterioramento della memoria e delle altre funzioni cognitive. Sempre più attenzione è rivolta alla prevenzione delle malattie degenerative, in particolare agli effetti di una dieta appropriata.
Le abitudini alimentari poco sane portano allo sviluppo di malattie cardiovascolari e metaboliche aumentano significativamente il rischio di demenza. Al contrario, una dieta mediterranea ricca di antiossidanti, fibre e acidi grassi polinsaturi omega-3, può avere un effetto protettivo sul processo neurodegenerativo. È stato dimostrato l'effetto benefico di molti nutrienti sul decorso dell'Alzheimer, inclusi glutatione, polifenoli, curcumina, coenzima Q10, vitamine B6, B12, acido folico, acidi grassi insaturi, lecitina, UA, caffeina e alcuni batteri probiotici. Una dieta ricca di acidi grassi saturi e aminoacidi a catena ramificata favorisce la progressione della demenza.
L'intervento dietetico dovrebbe essere introdotto il prima possibile per ridurre il rischio di sviluppare demenza.
È stato documentato che le diete Mediterranea e DASH, Dietary Approaches to Stop Hypertension, potrebbero avere un effetto preventivo. La dieta DASH è una dieta promossa dal National Heart, Lung and Blood Institute degli Stati Uniti per prevenire e controllare l'ipertensione. La dieta DASH è ricca di frutta, verdura, cereali integrali e latticini a basso contenuto di grassi. Sembra però che la dieta MIND, un regime alimentare basato prevalentemente su cibi vegetali e volto a migliorare la salute cerebrale, sia molto più efficace nel prevenire il decadimento cognitivo rispetto alla sola dieta mediterranea o DASH. La dieta MIND, acronimo di Mediterranean-DASH Intervention for Neurodegenerative Delay, è un mix tra la dieta mediterranea e della DASH utilizzata a scopo preventivo per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari come ipertensione, infarto e ictus.
Fonte: Śliwińska S, Jeziorek M. The role of nutrition in Alzheimer's disease. Rocz Panstw Zakl Hig. 2021;72(1):29-39.Śliwińska S, Jeziorek M. The role of nutrition in Alzheimer's disease. Rocz Panstw Zakl Hig. 2021;72(1):29-39.
a cura della dott.ssa Carlotta Bolliri, biologa nutrizionista
Notizie correlate
- La corretta alimentazione
- Risultati deludenti con farmaci anti-infiammatori nella malattia di Alzheimer
- Gli aplotipi e l'espressione genica indicano che la regione MAPT è coinvolta nella malattia di Parkinson
- Gli inibitori della colinesterasi migliorano la sintomatologia psichiatrica nella malattia di Alzheimer
- Un gene accomuna la malattia di Parkinson con la malattia di Alzheimer
- Identificati i geni che controllano l'età di esordio della malattia di Parkinson e di Alzheimer
- Deficit di vitamina D nei pazienti parkinsoniani
- La ricerca italiana mette in evidenza i benefici della dieta mediterranea
- Neurodegenerazione si estende di cellula in cellula come una infezione
- E ora di prestare attenzione alla 'sede anatomica' delle malattie di Alzheimer e di Parkinson
- Scoperti i fattori scatenanti di una reazione infiammatoria cerebrale che accelera la malattia di Alzheimer
- Farmaci anti-TNF per le malattie neurodegenerative
- Nuovo farmaco approvato per il trattamento della malattia di Alzheimer da moderata a grave
- Gli antiinfiammatori spezzano le placche cerebrali di amiloide che si formano nella malattia di Alzheimer
- L'umanina giapponese: una pietra miliare nella ricerca per una cura della malattia di Alzheimer
- Le statine potrebbero prevenire la malattia di Alzheimer
- Un farmaco per la malattia di Alzheimer funziona anche nella deterioramento cognitivo dovuto a malattia da corpi di Lewy (LBD)
- La malattie di Parkinson e di Alzheimer sono geneticamente correlati?
- Solo la somministrazione precoce di vitamina E previene l'Alzheimer
- Deflessione cognitiva diversa nella malattia di Parkinson e nella malattia di Alzheimer