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Limitare o non limitare? Considerazioni pratiche per ottimizzare le interazioni delle proteine alimentari sull'assorbimento della levodopa nella malattia di Parkinson

obesitàLa somministrazione di levodopa rimane da oltre 50 anni la terapia più efficace per il trattamento della malattia di Parkinson.

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Un nuovo farmaco agonista del recettore Nurr1 e il suo effetto neuroprotettivo nel modello animale di Parkinson

molecola agonistaSappiamo che la Ricerca si sta concentrando sull'identificazione di nuovi farmaci che possano avere anche un effetto sulla progressione della malattia di Parkinson, rallentandola o bloccandola, un effetto neuroprotettivo o, in inglese, "disease-modifying".

 

I neuroscienziati della Harvard Medical School di Boston hanno appena pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Communications uno studio su una nuova molecola con un potenziale neuroprotettivo: si tratta di un agonista del recettore Nurr1, somministrato a un modello animale (il topo) di Parkinson.
I nostri pazienti conoscono bene i farmaci agonisti, in particolare i dopaminoagonisti. Un agonista è una molecola attiva sul sistema nervoso, con una struttura chimica simile a quella del neurotrasmettitore (dopamina) che in un paziente sano si lega al recettore sinaptico ed esercita la sua azione. Nel paziente con Parkinson il neurotrasmettitore (la dopamina) è carente, dunque si utilizza il farmaco agonista (dopaminoagonista) che si lega allo stesso recettore e produce sul neurone i medesimi effetti che produrrebbe la dopamina.
Ritornando allo studio appena pubblicato, il recettore Nurr1 è fondamentale sia per lo sviluppo che per la vita "sana" dei neuroni dopaminergici, la cui morte precoce causa il Parkinson.
Il gruppo di Harvard ha sviluppato una nuova molecola, un agonista del recettore Nurr1, che ha dimostrato un robusto effetto neuroprotettivo in ​​​​vitro (sui neuroni dopaminergici studiati "in provetta"), e nel modello animale di Parkinson (il topo), e ha inoltre dimostrato di migliorare nel topo anche il deficit di olfatto, i sintomi motori e quelli non motori.
Questi risultati sono fondamentali per sviluppare uno studio clinico sui pazienti con malattia di Parkinson poichè il recettore Nurr1 rappresenta un promettente bersaglio terapeutico.

Kim W, et al. . An optimized Nurr1 agonist provides disease-modifying effects in Parkinson's disease models. Nat Commun. 2023 Jul 18;14(1):4283. doi: 10.1038/s41467-023-39970-9. PMID: 37463889; PMCID: PMC10354055.

Il ruolo della nutrizione nella Malattia di Parkinson

neurodegenerazioneLa Malattia di Parkinson è la seconda malattia neurodegenerativa più diffusa dopo la Malattia di Alzheimer.

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L'enzima GRK2 come potenziale bersaglio terapeutico nella MSA

enzima grk2L'atrofia multisistemica (in inglese Multiple System Atrophy, MSA) è un raro parkinsonismo ad esordio in età adulta che non ha ancora una terapia specifica.

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Piramide alimentare

Dieta Mediterranea a rischio di malattia di Parkinson

dieta mediterraneaLo stile di vita, quindi anche le abitudini alimentari, sono coinvolte nel processo neurodegenerativo cronico della malattia di Parkinson, soprattutto nella fase iniziale della malattia, definita come prodromica.

È stato recentemente pubblicato uno studio condotto in Grecia (aprile 2023, il cui scopo è stato quello di indagare l’associazioni tra l’aderenza alla dieta mediterranea e la modifica del rischio di sviluppare malattia di Parkinson, in una popolazione anziana del bacino del Mediterraneo. Per studiare l’effetto della dieta mediterranea, sono stati utilizzati i dati individui anziani (età età ≥ 65 anni) residenti in comunità, tratti dal registro della Hellenic Longitudinal Investigation of Aging and Diet. È stato utilizzato un questionario dettagliato sulle frequenze di consumo alimentari, per calcolare il punteggio di aderenza alla dieta mediterranea, compreso tra 0 e 55 (punteggi più alti indicano una maggiore aderenza). La probabilità di avere sintomi caratteristici della fase iniziale (prodromica) della malattia, è stata calcolata secondo i criteri aggiornati della Movement Disorder Society. Sono stati valutati i dati di 1047 partecipanti non affetti da malattia di Parkinson o altre sinucleinopatie, come la demenza da corpi di Lewy, seguiti per un minimo di 2 e un massimo di 4 anni. Una maggiore aderenza alla dieta mediterranea, è associata ad un minore aumento della probabilità di sviluppare sintomi precoci (prodromici) di malattia (circa il 60/70 % in meno del rischio). Precisamente, per ogni unità di aumento del punteggio di aderenza alla dieta mediterranea, è stata riscontrata una riduzione del 9%-10% di sviluppare sintomi prodromici. Pertanto l'aderenza alla dieta mediterranea è associata a un minore aumento della probabilità di sviluppare sintomi prodromici della malattia di Parkinson e altre sinucleinopatie, con una minore incidenza di diagnosi di patologia conclamata nel periodo di follow up considerato.

COMMENTO NUTRIZIONALE:

La dieta mediterranea è considerata patrimonio culturale immateriale dell’Unesco dal 2010, per le sue caratteristiche. Ricca di frutta, verdura, legumi e grassi sani, apporta infatti una grande varietà di nutrienti utili alla salute per l’elevato potere antiossidante e antinfiammatorio. Nel 2016 l’IFMeD (Fondazione Internazionale per la Dieta Mediterranea) ha lanciato un aggiornamento della nota Piramide della Dieta Mediterranea (fig.1) , con l'obiettivo principale di ampliare la percezione dei benefici di questo modello dal singolo soggetto ai benefici per il pianeta e le sue popolazioni. Nella nuova piramide troviamo alla base sempre l’indicazione ad una costante attività fisica e ad una corretta idratazione; appena sopra troviamo frutta, verdura e cereali, da utilizzare in tutti i pasti della giornata. A seguire, come per la precedente piramide sono poi riportate le frequenze di utilizzo dei secondi piatti. In questa nuova grafica, la piramide è però tridimensionale e nella faccia laterale troviamo le indicazioni per un modello alimentare sostenibile e rappresentativo di tutta l’area del Mediterraneo, da adattare per ogni paese ai propri contesti e alla propria cucina tradizionale. Quando possibile va preferito il km zero o comunque alimenti prodotti nella propria zona, possibilmente per una scelta di prodotti secondo stagionalità e zona di produzione. I primi gradini della piramide (quindi gli alimenti di origine vegetale) sono più ecosostenibili, perché derivanti dall’agricoltura: basterà verificare la zona di produzione e la stagionalità. La produzione dei secondi piatti di origine animale (in particolare di carni e salumi) e degli alimenti preconfezionati (come snack e dolciumi) avviene spesso in modalità intensiva . Ridurne il consumo permetterà quindi di migliorare l’aderenza alla dieta mediterranea ma anche di ottenere un minore impatto ambientale.

A cura della Dott.ssa Valentina Ferri, Medico Dietologo e dott.ssa Michela Barichella, Medico Dietologo

Fonte: Maraki MI, Yannakoulia M, Xiromerisiou G, Stefanis L, Charisis S, Giagkou N, Kosmidis MH, Dardiotis E, Hadjigeorgiou GM, Sakka P, Scarmeas N, Stamelou M. Mediterranean diet is associated with a lower probability of prodromal Parkinson's disease and risk for Parkinson's disease/dementia with Lewy bodies: A longitudinal study. Eur J Neurol. 2023 Apr;30(4):934-942. doi: 10.1111/ene.15698. Epub 2023 Feb 6. PMID: 36692092.

Regole per l'estate, semplici ma talvolta non conosciute

pezzoli2017Cari amici,

l'estate è ormai iniziata, mi auguro che tutti voi possiate trascorrere vacanze serene e riposanti. Negli ultimi anni le estati si sono presentate molto calde e afose, talvolta difficili per i nostri pazienti. Abbiamo più volte suggerito alcune regole, che ora vogliamo ripetere.

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Obesità sarcopenica e rischio cardiovascolare nella Malattia di Parkinson

obesitàL’obesità e l’eccesso ponderale in generale, sono condizioni sempre più diffuse.

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Miele e i suoi possibili effetti neuroprotettivi

mieleIl miele, tipico prodotto della nostra tavola, è uno degli alimenti naturali più studiati per le sue proprietà benefiche sulla neurodegenerazione.

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Ruolo della metformina nella malattia di Parkinson

metforminaUn altro articolo scientifico, appena pubblicato, fa il punto sullo studio della metformina nella malattia di Parkinson.

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Studio sull'acido ursodesossicolico nel Parkinson

acido ursodesossicolicoSono stati pubblicati da poco sulla rivista Movement Disorders i risultati di uno studio farmacologico di fase II che ha utilizzato l'acido ursodesossicolico (UDCA) nei pazienti con malattia di Parkinson.

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Infiammazione cronica e taupatie

proteina-tauI nostri pazienti hanno sentito parlare di taupatie, un gruppo eterogeneo, soprattutto dal punto di vista clinico,

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I COMT-inibitori nella gestione della malattia di Parkinson

COMT-inibitoriMolti pazienti ci chiedono chiarimenti riguardo ai cosiddetti COMT-inibitori, una categoria di farmaci che si utilizza nel trattamento della malattia di Parkinson.

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Polifenoli del Melograno e riduzione dell’infiammazione nella Malattia di Parkinson

melograno Come già riportato nel nostro articolo pubblicato a marzo (“Flavonoidi dietetici: composti promettenti nella riduzione dell'α-sinucleinopatia nella malattia di Parkinson”, dom. 26 marzo),

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Assunzione di Folati, Vitamina B6 e Vitamina B12 e incidenza di Malattia di Parkinson

vitamine bL’obiettivo di questo studio è stato esaminare l’associazione tra assunzione di vitamina B6,  vitamina B9 (folati) e vitamina B12 e l’incidenza di Malattia di Parkinson.

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Disbiosi intestinale nella Malattia di Parkinson

microbiota intestinale Con “microbiota intestinale” si intende l'insieme dei microrganismi che popola il nostro tratto digerente.

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Studio clinico su candesartan nel Parkinson con sintomi cognitivi

farmaciSappiamo che i sintomi cognitivi possono essere invalidanti nella malattia di Parkinson,

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Il consumo di caffè riduce l’incidenza della Malattia di Parkinson?

bradicinesia La Malattia di Parkinson è la seconda patologia neurodegenerativa più comune dopo la malattia di Alzheimer; circa 1 persona su 100 ne soffre entro i 60 anni di età.

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La prevalenza di Malnutrizione nei pazienti con Malattia di Parkinson: una review sistematica

malnutrizione La malnutrizione è una condizione patologica che si instaura se:

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Riserva cognitiva e malattia di Parkinson

demenzaÈ noto che il 40% dei pazienti con malattia di Parkinson presenta un deficit cognitivo minore. 

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