Sensore documenta differenze dei movimenti notturni a seconda dello stadio del Parkinson
utile per ottimizzazione della terapia farmacologica
Un gruppo di ricercatori internazionale ha pensato di sfruttare la tecnologia moderna per valutare l’entità della compromissione della funzione motoria nei vari stadi della malattia di Parkinson secondo Hoehn & Yahr (H&Y) tramite l’applicazione di un sensore sulla parte inferiore della schiena.
Ha monitorato 305 pazienti affetti da malattia di Parkinson, di cui 47 erano nello stadio H&Y1, 181 nello stadio H&Y2, 77 nello stadio H&Y3, nonché 205 controlli sani per 2 notti consecutive.
La durata del mantenimento della posizione orizzontale era sovrapponibile nei 4 gruppi (in media da 7,2 a 7,5 ore). I pazienti nello stadio avanzato presentavano più periodi di interruzione della posizione orizzontale, ed il numero e la velocità dei cambiamenti di posizione erano significativamente ridotti. I pazienti con diagnosi recente (da meno di 1 anno) presentavano lo stesso numero di cambiamenti di posizione, ma i cambiamenti avvenivano più lentamente e la loro entità era ridotta. La riduzione dei movimenti notturni era associata ad aumento della gravità della compromissione della funzione motoria in generale, del sistema autonomo e delle funzioni cognitive.
L’uso di sensori per monitorare i movimenti notturni può coadiuvare il clinico a stabilire una terapia dopaminergica adatta a coprire adeguatamente la notte.