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Per il Parkinson riabilitazione con tanti esercizi diversi per brevi periodi

Uno studio italiano sugli effetti dell’allenamento suggerisce una particolare strategia

Un gruppo di ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma ha studiato gli effetti dell’allenamento in 9 pazienti parkinsoniani opportunamente trattati ed in 7 soggetti sani, dopo 1 giorno, 1 settimana e 2 settimane. I soggetti dovevano eseguire un particolare esercizio che consisteva nel seguire un labirinto proiettato su uno schermo con l’indice della mano dominante. Dopo 1 giorno di allenamento l’entità del miglioramento della durata del movimento, della durata delle pause e della precisione dei movimenti era simile nei pazienti e nei soggetti sani e dopo 1 settimana ci sono stati ulteriori miglioramenti per quanto riguarda la durata dei movimenti e delle pause in entrambi i gruppi. Tuttavia, dopo 2 settimane i soggetti sani hanno continuato a migliorare, mentre i pazienti parkinsoniani no. Questa differenza è giustificata dai risultati di studi recenti con le neuroimmagini, che suggeriscono che i benefici immediati dell’allenamento siano dovuti all’attivazione del cervelletto, una zona del sistema nervoso centrale che non è affetta dalla malattia di Parkinson; i benefici dell’allenamento a lungo termine, invece, dipenderebbero dalla creazione di circuiti cerebrali automatici prevalentemente nei gangli basali – la zona affetta dalla malattia di Parkinson. Questi risultati suggeriscono che l’allenamento nei pazienti parkinsoniani dovrebbe comprendere più esercizi per un periodo più breve, piuttosto che pochi esercizi prolungati nel tempo.

Agostino R et al Mov Disorders 2004 Early View