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La solitudine influisce sull'insorgenza della malattia di Parkinson?

La solitudine, intesa come la sensazione soggettiva di angoscia che deriva dalla discrepanza tra le relazioni sociali desiderate e quelle percepite, è caratterizzata da vulnerabilità emotiva, stato di tensione, stress cronico e rigidità cognitiva.
Gli individui che si sentono soli tendono ad avere uno stile di vita meno attivo e meno salutare degli individui che non si sentono soli, con una salute fisica generale peggiore. Per questi motivi, la solitudine è associata a un aumentato rischio di insorgenza di malattie psichiatriche e neurodegenerative nonché a un aumentato rischio di mortalità.
Uno studio recente pubblicato sulla rivista internazionale JAMA Neurology, condotto dal gruppo della Florida State Unversity College of Medicine, ha valutato se la solitudine aumenta il rischio di insorgenza della malattia di Parkinson, indipendentemente da altri fattori di rischio come l’età, il genere e la predisposizione ereditaria alla malattia. Gli studiosi hanno analizzato i dati di un campione di popolazione del Regno Unito. I partecipanti  avevano un’età compresa tra 38 e 73 anni, riferivano sensazione di solitudine e non erano affetti da malattia di Parkinson alla prima valutazione avvenuta dal 13 marzo 2006 al primo ottobre 2010. I partecipanti sono stati seguiti fino al 9 ottobre 2021. 
L’insorgenza della malattia di Parkinson è stata accertata attraverso i registri sanitari del Servizio Sanitario Nazionale del Regno Unito e, dei 491.603 partecipanti, 2822 hanno sviluppato malattia di Parkinson durante i 15 anni dello studio. Dai risultati di questo studio emerge che la solitudine è associata a un aumentato rischio di insorgenza di malattia di Parkinson indipendentemente da fattori demografici, dalla depressione, dal rischio genetico e da altri fattori di rischio. 
Dunque la solitudine sembrerebbe un fattore psicosociale determinante per la salute fisica degli individui, perciò sono necessari interventi psicosociali mirati per affrontare la solitudine. In particolare, per i pazienti con una diagnosi di malattia di Parkinson affrontare la solitudine riduce il rischio di insorgenza di decadimento cognitivo e migliora la qualità di vita.

A cura della dr.ssa Aurora Colombo, neuropsicologa, Fondazione Grigioni  

Fonte: A. Terraciano, M. Luchetti, S. Karakose, Y. Stephan, A. R. Sutin, “Loneliness and Risk of Parkinson Disease”, JAMA Neurol. 2023:80(11):1138-1144, doi:10.1001.