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La scomparsa dell'Ing. Paolo Ausenda

Ing. AusendaÈ stato il primo presidente dell'AIP. Oggi l'ultimo saluto

Ho conosciuto l'Ing. Paolo Ausenda alla fine degli anni '80, quando l'amico Gian Paolo Maestrone (uno dei massimi dirigenti dell'associazione americana per il parkinson) mi chiamò da New York, dicendomi che l'ingegnere aveva preso contatto con l'azienda produttrice di Sinemet per avere informazioni sulla malattia.

Finalmente un italiano che chiedeva spiegazioni e cercava letteratura sul Parkinson!

Nel giro di poche settimane presi contatto con lui e alla fine del 1990 riuscivamo nell'impresa di fondare in Italia la prima associazione a carattere nazionale: l'Associazione Italiana Parkinsoniani.

Paolo era tornato da una esperienza lavorativa di molti anni negli Stati Uniti portando all'Associazione quel respiro internazionale che era necessario in quel momento. Ha riversato in essa la fantasia, l'apertura mentale ed il calore umano che aveva sempre manifestato nel lavoro. È esclusivamente merito suo se l'Associazione si chiama Associazione Italiana Parkinsoniani e non ad esempio per la malattia di Parkinson. Era suo desiderio di rivolgersi concretamente alle persone e non solo astrattamente alla malattia.

Tutti gli dobbiamo qualcosa, e di più dobbiamo ammirare la dignità con la quale ha portato il fardello per 27 anni.

Lo slogan pubblicitario della seconda campagna pubblicitaria nazionale di sensibilizzazione alla malattia porta il suo nome ed il suo volto. Ve lo riproponiamo con orgoglio e con commozione.

Il Presidente Gianni Pezzoli

Ausenda