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I pazienti parkinsoniani con frattura dell'anca non sono a maggior rischio

Studio tedesco conferma i risultati dello studio svedese

Ricercatori tedeschi hanno consultato la banca dati del loro centro per valutare se la frattura dell’anca era gravata da maggiori complicazioni nei pazienti parkinsoniani rispetto ai pazienti senza tale malattia.

Nel periodo tra 2007 e 2017, nei pazienti aventi 60 anni ed oltre, hanno individuato 145 casi di frattura dell’anca in pazienti parkinsoniani e 2135 casi di frattura dell’anca in pazienti non parkinsoniani.

Hanno rilevato che non vi erano differenze significative tra la frequenza di necessità di reintervento, di infezione, di lussazione e di fallimento dell’intervento di sostituzione. Unica eccezione era una maggiore frequenza di frattura dell’anca controlaterale.

Inoltre, non vi era differenza per quanto riguarda il tasso di mortalità nei 2 anni successivi all’intervento.

I risultati di questo studio sono coerenti con quelli già segnalati di uno studio svedese (vedere notizia del 2019)

 

Fonte:  Muller F e coll Eur J Orthop Surg traumatol online 27 aprile 2020