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Giocare su Internet per migliorare le funzioni cognitive nel Parkinson

joystickParte lo studio Parkin'Play  

È partito in Olanda uno studio multicentrico con l'obiettivo di valutare gli effetti del gioco su Internet sulle funzioni cognitive in pazienti parkinsoniani con lieve compromissione delle funzioni cognitive (MCI). È previsto il reclutamento di 222 pazienti parkinsoniani nelle fasi iniziali della malattia (massimo stadio Hoehn & Yahr 3) aventi tra i 40 e 75 anni di età e MCI, in terapia dopaminergica stabile. Vengono esclusi pazienti con demenza, quelli hanno patologie o terapie concomitanti che potrebbero influenzare le funzioni cognitive, nonché pazienti che non hanno accesso ad internet.

I pazienti verranno assegnati in maniera casuale al gioco oppure ad una lista di attesa per 3 mesi (dopo 3 mesi potranno giocare anche i pazienti del gruppo di controllo). Tutti i pazienti si sottoporranno a test online su internet riguardanti cinque funzioni cognitive (attenzione, velocità psicomotoria, memoria di lavoro, memoria episodica e funzione esecutiva) una volta al mese (“My Cognition Quotient”). Quelli assegnati al gioco avvieranno un programma specifico che consiste nella esecuzione di una serie di compiti nell'ambito di una avventura (esplorazione dell'oceano). Prima di giocare inseriranno i punteggi ottenuti per le varie funzioni cognitive ed il gioco verrà automaticamente modificato in modo che i compiti da svolgere riguardino soprattutto le funzioni carenti. Inoltre, il gioco si modifica automaticamente, diventando più difficile, man mano che il soggetto migliora la propria performance.

Il periodo di intervento è di 12 settimane. Sono previsti giochi per una durata totale di 18 ore suddivise in 36 sessioni.

Un sottogruppo di 40 pazienti verrà sottoposto anche ad indagini con la risonanza magnetica per valutare se eventuali miglioramenti cognitivi corrispondono a miglioramenti funzionali evidenti nelle neuroimmagini.

 

Van de Weijer SCF e coll BMC Neurology 2016; 16: 209