Parte lo studio PPMI per identificare biomarcatori del Parkinson
Tra i principali Sponsor la Fondazione Michael J Fox
Attualmente la diagnosi di malattia di Parkinson si basa sul quadro clinico e sulle neuroimmagini ottenute tramite il tracciante radioattivo ioflupane. Entrambi questi mezzi diagnostici si prestano poco al monitoraggio della progressione della malattia; il quadro clinico è impreciso e le neuroimmagini espongono al rischio di radiazioni.
Vi è la necessità di avere a disposizioni altri parametri che permettano di valutare il rischio di sviluppare la malattia, nonchè per la sua diagnosi e per seguire la progressione della malattia nel tempo. L'identificazione di questi parametri è importante per la ricerca di terapie in grado di rallentare o addirittura arrestare la progressione della malattia.
Il progetto di ricerca per l'identificazione dei biomarcatori, chiamato "Parkinson's Progression Markers Initiative" (PPMI), sarà coordinato dal presidente dell'Istituto per le malattie neurodegenerative di New Haven (Connecticut, USA) e vi parteciperanno 18 centri in America ed in Europa, tra cui uno in Italia (Centro Cemad dell'Università di Salerno)