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Gli anti-infiammatori riducono il rischio di sviluppare la malattia di Parkinson

I risultati di una ricerca epidemiologica in oltre 143.000 soggetti

In seguito a studi in modelli della malattia di Parkinson nell’animale da esperimento che suggerivano che i farmaci anti-infiammatori non steroidei ("FANS") riducevano la degenerazione dei neuroni dopaminergici, è stata valutata la correlazione tra terapia con tale classe di farmaci ed il rischio di sviluppare la malattia di Parkinson in due grandi gruppi di soggetti : 44.057 operatori sanitari di sesso maschile, seguiti per 14 anni dal 1986 al 2000 e 98.679 donne infermiere, seguite per 18 anni dal 1980 al 1998. I risultati sono stati corretti tenendo presente l’età e il fumo di sigaretta, nonché il consumo di alcool e di caffeina. Il rischio di sviluppare la malattia di Parkinson era dimezzato tra i consumatori regolari di FANS, che potrebbero pertanto rallentare la progressione o prevenire l’insorgenza della malattia.

I dati sono solo preliminari. Sono stati presentati al recente congresso sui disturbi del movimento a Miami