La mia Mille Miglia lunga mille chilometri
Ci sono riuscito!
Sono riuscito a fare la "Mille Miglia", realizzando un sogno che era stato mio fin da quando ero ragazzo. Sono soprattutto riuscito a dimostrare che oggi un parkinsoniano può avere davanti a sé anni e anni di vita normale, permettendosi anche una giusta dose di follia.
Sapete cosa vuol dire "Mille Miglia" ? Vuol dire percorrere 1.600 km in tre tappe con disposizione circa otto ore per dormire da distribuire saggiamente fra le due notti.
Sono partito alla guida con l'accordo che il mio navigatore (un esperto neurologo) non mi avrebbe mai dato il cambio fino a che non avessi ceduto alla stanchezza o non avesse notato segni evidenti di perdita di controllo.
Ho dovuto lasciare il volante dopo aver percorso circa 1.100 km, la gara è fisicamente massacrante anche per i giovani e la fatica mi ha fermato.
Grazie all'intervento dell'AIP e alla disponibilità del Museo Storico dell'Alfa Romeo ho avuto a disposizione una macchina meravigliosa, potente e maneggevole che mi ha consentito di concentrarmi, oltre che sulla strada, soprattutto sul controllo della mia condizione psicofisica per non minare la sicurezza.
Durante la terza tappa la stanchezza ha avuto il sopravvento: ho lasciato la guida per non rischiare un incidente. L'immediata delusione per non avere terminato al volante ha lasciato subito il posto alla consapevolezza di avere comunque portato a termine una piccola impresa di cui tutti noi parkinsoniani dobbiamo essere fieri.
L'obiettivo pieno? Ci proveremo il prossimo anno...
Giuseppe Montagna, parkinsoniano dal '81