Speranze dal fattore di crescita derivato dalle piastrine
È ben tollerato e sembra che rallenti la perdita dei neuroni
Ricercatori svedesi hanno somministrato il fattore di crescita derivato dalle piastrine detto PDGF-BB a 12 pazienti parkinsoniani tramite una pompa per infusione continua impiantata sottopelle sull’addome, con un catetere che raggiungeva le cavità interne del cervello (ventricoli). I pazienti avevano un’età media di 64 anni (58-71 anni) ed una durata di malattia assai variabile (da 4 a 19 anni). Sono stati randomizzati (assegnati casualmente) ad una di tre dosi del fattore di crescita (0.2 – 1,5 o 5 mcg al giorno) oppure al placebo (infusione senza il fattore di crescita), trattati per 12 giorni e seguiti per altre 10 settimane, durante le quali ricevevano una infusione senza il fattore di crescita in condizioni di doppia cecità (nè il paziente nè il ricercatore sapeva chie era stato assegnato a che cosa) PDGF-BB è stato ben tollerato. Nessun paziente ha dovuto sospendere per intolleranza e si sonno verificati solo tre eventi gravi che, secondo i ricercatori, non sono stati causati dalla terapia sperimentale (rottura delle suture con spostamento della pompa d’infusione; frattura del braccio; piccolo infarto (morte cellulare) in un lobo cerebrale). La funzione motoria è apparentemente migliorata di 4,5 punti sulla scala UPDRS motoria in tutti i gruppi, anche in quello placebo (effetto placebo). Il legame DAT, espressione dei neuroni ancora vitali presenti nelle immagini PET, è diminuito nel gruppo placebo, mentre è aumentato in maniera dose-dipendente nei gruppi trattati con il fattore di crescita.