Lo studio dell'occhio come strumento di prevenzione al Parkinson?
Uno studio americano promette una diagnosi precoce tramite analisi della retina.
Una nuova possibilità per la diagnosi precoce arriva dall’oftalmologia? Un team, guidato da specialisti oculisti del Duke University Medical Center di Durham, in North Carolina, ha condotto uno studio pubblicato da Jama Ophtalmology che ha identificato dei cambiamenti nell’occhio di pazienti con malattia di Parkinson.
Il risultato di questa ricerca preliminare, già riscontrato in passato su persone con malattia di Alzheimer, sembra mostrare nella retina alcuni fenomeni in atto a livello cerebrale, come ad esempio la ridotta circolazione sanguigna e la perdita neuronale. L’occhio potrebbe quindi dimostrarsi una finestra più facilmente accessibile per valutare ciò che sta succedendo nel cervello.
Le metodiche dello studio, la tomografia a coerenza ottica (OCT) e l'angiografia OCT (OCTA) non sono ancora in uso nella clinica ma studi futuri permetteranno di capire se potranno affiancarsi agli strumenti attualmente disponibili per la diagnosi.
Questo, nelle ipotesi dei ricercatori, potrebbe permettere di identificare la malattia prima che si sviluppino i sintomi ed addirittura aiutare a differenziare i diversi sottotipi di Parkinson: l’occhio come nuovo strumento di prevenzione per i neurologi.
Fonte: Robbins e coll. JAMA Ophthalmol. 2020 Dec 23 e Lin e coll. JAMA Ophthalmol. 2020 Dec 23