Il colesterolo è più basso nella malattia di Parkinson
Confutato il ruolo protettivo delle statine
In passato alcuni studi hanno suggerito che il trattamento a base di statine potesse ridurre il rischio di sviluppare la malattia di Parkinson. Ora uno studio americano contraddice questa ipotesi. Sono stati seguiti per 9 anni 15792 soggetti aventi da 45 a 64 anni nell'ambito dello studio ARIC originariamente impostato per valutare rischio cardiovascolari. In un sottostudio è stato verificato che 106 soggetti avevano una diagnosi documentata di malattia di Parkinson alla fine del periodo di follow-up. L'analisi dei dati relativi al colesterolo totale (confronto tra un terzo con valori più elevati con il terzo aventi valori più bassi) ha permesso di stabilire che il terzo con i valori più elevati presentavano una riduzione significativa del rischio di Parkinson del 57% (p=0.02). L'uso delle statine (11,2% dei soggetti), dopo correzione per il colesterolo totale basale, era invece associato ad un aumento del rischio più che raddoppiato (OR = 2.32) di sviluppare la malattia di Parkinson.