Cellule staminali nel parkinsonismo presentano difetti
Scoperti difetti a livello dei mitocondri
Nello studio sponsorizzato dalla Fondazione Grigioni per mettere a punto una terapia a base di cellule staminali mesenchimali raccolte dal midollo osseo dei pazienti stessi in pazienti affetti da Paralisi Supranucleare Progressiva (PSP), una grave forma di parkinsonismo, non è stato possibile somministrare la terapia a parecchi pazienti. Il motivo era che le cellule staminali non erano in grado di crescere e moltiplicarsi in maniera adeguata.
Per questo motivo sono stati effettuati studi approfonditi con lo scopo di scoprire quale fosse il problema. I reperti mostrano che il problema consisteva in alterazioni a carico dei mitocondri, piccoli organelli della cellula che servono a produrre energia. I difetti erano sia quantitativi (scarso numero) che qualitativi (scarsa funzione, con scarsa disponibilità di fattori antiossidanti. Difetti simili erano già stati osservati nelle cellule nervose. È stato documentato che questo problema impedisce anche la loro trasformazione in altre cellule mature, come gli adipociti.
Questo studio dimostra che le alterazioni a carico dei mitocondri rivestono un ruolo importante nella patogenesi della malattia di Parkinson.
Mostrano anche che una terapia a base di cellule staminali autologhe ovvero del paziente stesso non è fattibile.
Fonte: Angelova e coll Redox Biol 2018 Apr;14:474-484.
Nota: La Fondazione Grigioni si ripromette di prendere in esame altre possibilità terapeutiche con cellule staminali in futuro. Attualmente si dedica a progetti con lo scopo di scoprire le cause della malattia di Parkinson (vedere Progetto microtubuli e lo studio sul microbioma).