Questa tipologia di studi sta acquisendo un'importanza crescente poiché descrive l'utilizzo di un farmaco già in commercio, nella pratica ambulatoriale quotidiana, con pazienti che non sono stati selezionati con criteri restrittivi tipici degli studi che servono per l'approvazione del farmaco (gli studi controllati randomizzati).
Lo studio ha incluso 363 pazienti tedeschi con Parkinson e fluttuazioni motorie che hanno assunto opicapone, un inibitore delle catecol-O-metiltransferasi (COMT) comunemente usato in aggiunta alla levodopa, al dosaggio di 50 mg una volta al giorno per tre mesi.
L'obbiettivo principale era valutare come fossero cambiate alcune scale di valutazione clinica oggettive e soggettive, tra le quali la Clinicians’ Global Impression of Change (CGI-C), la Global Impressions of Change (PGI-C), l'UPDRS, la Parkinson’s Disease Questionnaire (PDQ-8),e la Non-Motor Symptoms Scale (NMSS).
I risultati riportano un miglioramento dei punteggi delle scale CGI-C e PGI-C del 70,8% e 76,3% rispettivamente, dei punteggi dell' UPDRS per le attività della vita quotidiana durante l'off e dei punteggi motori durante l'on, e un miglioramento anche dei punteggi delle scale PDQ-8 e NMSS. Gli eventi avversi, che si sono registrati nel 37,7% dei pazienti, sono stati di di intensità lieve o moderata: in particolare sono state riportate discinesie, vertigini, secchezza delle fauci e diarrea.
Dunque l'opicapone in questa popolazione è risultato efficace e generalmente ben tollerato.