Stimolazione cerebrale profonda (DBS): c'è un "effetto placebo"?
Dimostrata l'importanza della suggestione nella risposta dei pazienti alla DBS.
Il ruolo della suggestione, il cosiddetto "effetto placebo", è ben noto e preso nella dovuta considerazione nella valutazione dei farmaci; poco apprezzata è invece la sua importanza negli approcci terapeutici di tipo chirurgico o non farmacologico.
In questo studio canadese, 10 parkinsoniani con DBS bilaterale del nucleo subtalamico sono stati valutati dopo un periodo di 12 ore senza farmaci e con o senza stimolazione. I punteggi della più utilizzata scala di valutazione del Parkinson (UPDRS) venivano determinati quattro volte consecutivamente nelle seguenti situazioni: a) nessuna stimolazione con paziente consapevole del fatto; b) nessuna stimolazione, ma paziente ignaro; c) stimolazione attivata con paziente consapevole; d) stimolazione attivata con paziente ignaro.
Quando la stimolazione non era attiva e i pazienti lo sapevano, i punteggi erano peggiori di quando ne erano all'oscuro. In corso di stimolazione, invece, i punteggi erano migliori quando i pazienti erano al corrente della situazione che non quando ne erano ignari. La differenza era significativa per la bradicinesia, assai meno per la rigidità e il tremore. In sostanza, la consapevolezza dello stato di stimolazione accentuava la risposta clinica finale nelle due opposte direzioni, e cioè del miglioramento o del peggioramento.
Mercado R et al - Mov Disord - 2006; May 23 (Epub ahead of print)
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