Da una recente intervista al Presidente Pezzoli
“La Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson è la prima fondazione italiana che si occupa esclusivamente di Parkinson e sindromi correlate. Alcune di questi malattie sono poco conosciute e generalmente hanno una prognosi molto più infausta del Parkinson. In questi anni la Fondazione ha pubblicato oltre oltre 200 lavori scientifici sulle principali riviste del mondo da Nature a New England; ha sostenuto moltissimi progetti di grande rilevanza scientifica, come l'infusione di cellule staminali del paziente stesso in persone affette da Paralisi Sopranucleare Progressiva, un parkinsonismo ad evoluzione sfavorevole. In questi mesi sono stati osservati i primi risultati positivi. Vengono poi finanziate le banche del DNA e il Registro di patologia della Malattia di Parkinson presso il Centro del Pini-CTO di via Bignami 1 a Milano, che contiene i dati di quasi 30.000 pazienti. È stata realizzata l'unica banca italiana di tessuti nervosi (encefali) che risulta preziosissima, per poter avere un riscontro post mortem di carattere diagnostico e per effettuare ricerche scientifiche con materiale biologico unico. È stato finanziato un vastissimo studio sulla flora batterica nei pazienti e in soggetti sani, con lo scopo di capire se vi sia un tipo di flora batterica che produce la malattia ed eventualmente se sia possibile modificare la flora con quello che viene chiamato "trapianto di feci". È stata avviata la più grande raccolta al mondo di gemelli, dei quali almeno uno affetto da Parkinson. Fino ad ora sono state identificate 65 coppie, delle quali 25 monozigoti (cioè uguali): è chiaro che questo è un esempio biologico unico, che ci consentirà di scoprire che cosa succede di diverso in due individui che hanno un DNA assolutamente identico. Per i gemelli abbiamo richieste di collaborazione da tutto il mondo. Fra i molti studi che è impossibile menzionare interamente ricordiamo quello condotto in Africa e in America Latina sullo sviluppo di una terapia a base di levodopa, ricavata da un legume che cresce in quelle aree e consente di curare la malattia a costi praticamente pari a zero. La Fondazione ha raccolto circa 1.250.000 Euro nel 2016, con 23.000 scelte circa. Molti ci domandano come facciamo a spendere così poco per tutte queste iniziative. Noi rispondiamo che i soldi sono sempre pochi e devono essere spesi con intelligenza, da persone che lavorano con grande entusiasmo e straordinaria dedizione". Gianni Pezzoli