Successo con terapia genica VY-AADC01
Riduzione di levodopa fino al 42% e aumento del tempo in ON fino a 3,3 ore
Ricercatori della Università della California hanno effettuato uno studio clinico su una terapia genica detta VY-AADC01. Essa consiste nella somministrazione del gene per AADC, l’enzima principale che trasforma la levodopa in dopamina nel cervello, trasportato da un virus inattivato, in una soluzione infusa in uno dei gangli della base del cervello (il putamen), tramite un catetere fatto passare attraverso forellini nel cranio. La somministrazione è stata effettuata da entrambi i lati facendo uso della risonanza magnetica come guida.
Sono stati trattati tre gruppi di 5 pazienti (ovvero 15 pazienti in totale) aventi 40-70 anni con malattia di Parkinson moderatamente avanzata e fluttuazioni motorie refrattarie alla terapia farmacologica. I primi due gruppi hanno ricevuto la stessa concentrazione del gene, ma nel secondo gruppo il volume della infusione era doppio, permettendo una copertura più ampia del volume cerebrale. Il terzo gruppo ha ricevuto una concentrazione tre volte più elevate in un volume uguale a quello infuso nel secondo gruppo.
L’attività dell’enzima AADC è aumentata in tutte e tre i gruppi. L’entità dell’aumento era pari al 13%, 56% e 79%. Inoltre, dopo 6 mesi i pazienti avevano potuto ridurre la dose giornaliera di levodopa del 15%, 33% e 42%. Dopo 12 mesi il tempo medio in ON senza movimenti involontari disturbanti era pari a 1,6 ore, 3,3 ore e 1,5 ore.
I ricercatori sono giunti alla conclusione che l’uso della risonanza magnetica ha migliorato notevolmente il sito di somministrazione della terapia genica, che è stata ben tollerata ed associata ad aumento dell’attività dell’enzima AADC, nonchè a miglioramenti clinici dipendenti dalla dose somministrata.
Fonte: Christine e coll Ann Neurol 2019; 85: 704-714