Variazioni dell'indice di massa corporea in pazienti con Parkinson e infusione duodenale di levodopa
La perdita di peso è un sintomo comune nel Parkinson e può manifestarsi in qualsiasi momento del decorso della malattia, dallo stadio pre-motorio a quello avanzato, essendo principalmente correlata alla combinazione di un ridotto apporto energetico (per disfagia, anoressia e disfunzione gastrointestinale) e di un aumento del dispendio energetico (per rigidità, discinesie e tremore). Molti altri fattori come età, sesso, gravità e durata della malattia, iposmia, depressione e decadimento cognitivo potrebbero interferire. La perdita di peso può essere associata anche a infezioni e fratture ossee.
È stato condotto uno studio retrospettivo su tre gruppi di pazienti affetti da Parkinson, trattati con infusione duodenale di levodopa-carbidopa, stimolazione cerebrale profonda del nucleo subtalamico (DBS) o con terapia orale standard, ed sono stati confrontati l'indice di massa corporea (BMI, Body Mass Index) e le variazioni di peso in questi tre gruppi durante un anno di osservazione. Il BMI è l’indicatore di riferimento per gli studi di popolazione e di screening di obesità.
I risultati dello studio mostrano una riduzione media di peso (−5,8 kg ±6,8) e BMI (−2,1 kg/m2 ±2,6) nel gruppo dei pazienti trattati con infusione duodenale dopo 12 mesi di osservazione, una lieve perdita di peso in chi seguiva una terapia orale standand (−1,4 kg ±3,1) e un aumento di peso nel gruppo dei pazienti trattati con DBS (5,4 kg ± 4,7).
Dunque il peso dopo l'inizio dell'infusione duodenale di levodopa deve essere attentamente monitorato anche attraverso il supporto costante del nutrizionista.
B. Fernández-Rodríguez, et al. Body mass index variations in patients with Parkinson's disease treated with levodopa-carbidopa intestinal gel infusion: A case control study versus standard of care and subthalamic nucleus deep brain stimulation.Revue Neurologique, 2021.
a cura delle dott.sse Serena Caronni e Carlotta Bolliri, biologhe nutrizioniste