La levodopa per via intraduodenale migliora la qualità di vita
I risultati dopo 2 anni di trattamento di pazienti con malattia di Parkinson in fase avanzata
Ventidue pazienti con malattia di Parkinson in fase avanzata con sintomatologia non più controllata dalla terapia farmacologica per bocca sono stati sottoposti ad un piccolo intervento per il posizionamento di un sondino nel duodeno al fine di permettere la somministrazione di una particolare formulazione in gel della levodopa direttamente in questa parte dell'intestino. Essi sono stati seguiti per 2 anni, durante i quali la terapia veniva somministrata solo di giorno, con sospensione durante la notte, tranne in un caso. È stata ottenuta una riduzione importante del tempo in OFF e delle discinesie, nonchè un significativo miglioramento della qualità di vita misurata tramite la scala PDQ-39 in 17 pazienti (77%). Tra i rimanenti 5 pazienti, due hanno interrotto la terapia dopo un periodo di scarsa aderenza ad essa e tre a causa di effetti indesiderati.