Glutatione usato non più come ossidante, ma come trasportatore
Un approccio innovativo per le nuove terapie farmacologiche contro il Parkinson
Uno dei problemi più grossi da superare per mettere a punto un farmaco nuovo contro il Parkinson è come fare sì che riesca ad attraversare la barriera emato-encefalica, una barriera molto robusta che protegge il cervello da sostanze estranee nel sangue. Sono stati condotti molti studi sul glutatione, nel tentativo di sfruttare le sue proprietà antiossidanti contro il Parkinson. Questi studi hanno mostrato che esistono trasportatori specifici per il glutatione che permettono alla molecola di superare la barriera. Ora gli scienziati hanno pensato di sfruttare questa scoperta per assicurare che sostanze utili, come la dopamina, passino la barriera: basta attaccare alla sostanza utile una molecola simile al glutatione, che viene riconosciuto dai trasportatori come glutatione ed accompagnato all'interno del cervello.