Una restrizione dietetica potrebbe far regredire un Parkinson in fase iniziale.
La diminuzione delle calorie potrebbe incrementare i livelli i glutammato, neurotrasmettitore implicato nella motricità.
Lo studio, eseguito da Charles Meshul dell'Università dell'Oregon e presentato a Washington al 35° Convegno Annuale della Società di Neuroscienze, è stato condotto su due gruppi di topi nei quali si era ottenuta una riduzione della dopamina cerebrale pari al 60-75%; il primo gruppo aveva accesso al cibo ogni giorno, l'altro un giorno sì e uno no.
Nel gruppo sottoposto a restrizione dietetica si è avuta una normalizzazione dei diminuiti livelli di glutammato ed una leggera diminuzione nel numero dlle terminazioni dopaminergiche. Questo inicherebbe che la restrizione calorica influisce sull'attività di alcune sinapsi con un'azione neuroprotettiva. E' la prima volta che si dimostra che un ridotto apporto dietetico può inattivare alcune variazioni neurochimiche del cervello che si verificano negli stadi iniziali del Parkinson.