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L’impianto di cellule della retina potrebbe costituire una nuova terapia chirurgica per la malattia di Parkinson

Promettenti risultati a 6 mesi nei primi 6 pazienti

Le cellule della retina dell’occhio producono levodopa come sottoprodotto del pigmento oculare. Un gruppo di neurochirurghi del Rush Medical Centre a Chicago (US) hanno effettuato i primi impianti di cellule della retina dell’occhio di origine umana inserite in perline di gelatina dette “Sferamine” in 6 pazienti, 3 uomini e 3 donne. con malattia di Parkinson in fase avanzata (in media 10.2 anni di malattia). Le perline sono state inserite nel putamen controlaterale rispetto alla metà del corpo maggiormente affetta dalla malattia. Nei 6 mesi successivi all’intervento non è emerso alcun effetto collaterale importante. In particolare, nessun paziente ha sviluppato discinesie (movimenti involontari), che sono state il principale problema che ha complicato gli impianti di cellule embrionali; al contrario le discinesie sono migliorate in 3 pazienti. Per quanto riguarda la efficacia antiparkinsoniana, il sottopunteggio motorio della scala UPDRS per la valutazione della gravità della malattia è migliorato mediamente del 34% in “off” (in assenza degli effetti della terapia antiparkinsoniana farmacologica) e così pure il punteggio totale UPDRS. La funzione motoria è migliorata da entrambi i lati, ma soprattutto nel lato controlaterale rispetto all’impianto. La qualità di vita secondo la scala PDQ39 è migliorata del 30%.

Fonte: Bakay et al Front Biosci 2004; 9: 592-602