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La tDCS ha un ruolo neuroprotettivo su cellule in vitro

Deep Brain StimulationLa stimolazione elettrica transcranica riduce l’accumulo della proteina che caratterizza la malattia di Parkinson?

Uno studio pubblicato su Scientific Reports, realizzato da Gessica Sala, del Milan Center for Neuroscience, in collaborazione con i neurologi Tommaso Bocci e Alberto Priori del Centro “Aldo Ravelli” per le Neurotecnologie e le Terapie Neurologiche Sperimentali dell’Università degli Studi di Milano, fa luce sui alcuni dei meccanismi di funzionamento della stimolazione elettrica transcranica (tDCS transcranial Direct Current Stimulation).

La tDCS è una tecnica sicura e non invasiva per modulare e controllare la risposta neuronale in pazienti affetti da diverse patologie neurologiche, inclusa la malattia di Parkinson. Affiancata alla terapia farmacologica, la tDCS viene offerta come ulteriore possibilità terapeutica, grazie alla sua efficacia clinica nel migliorare la sintomatologia motoria e non motoria della malattia.

Nonostante il largo utilizzo e la sua comprovata utilità, i suoi meccanismi d’azione sono ancora in parte da chiarire e rimane un’incognita quale sia la sua effettiva capacità di rallentare il decorso della malattia.

Un primo passo in questa direzione viene da questa ricerca, che ha evidenziato come gli effetti clinici della tDCS osservati sui pazienti siano in grado di contrastare direttamente il principale meccanismo patogenetico della malattia, cioè l’aggregazione e l’accumulo intra-cellulare di alfa-sinucleina.

Si tratta di un’utile indicazione per meglio identificare e selezionare i pazienti che possono beneficiare appieno della tDCS.

 

Fonte: Sala G e coll. Sci Rep. 2021 Jan 26