E' utile la stimolazione cerebrale profonda nel Parkinson non avanzato?
Sono stati osservati notevoli vantaggi anche nella malattia di media durata.
La stimolazione del nucleo subtalamico è un trattamento efficace del Parkinson avanzato e viene oggi praticata solo nei pazienti con durata di malattia non inferiore a 14 anni, che presentino un notevole deterioramento della qualità della vita.
In 20 pazienti con M. di P. della durata di 6-8 anni dopo la diagnosi e con sintomi motori lievi o moderati e che rispondevano bene alla levodopa, si è condotto uno studio di confronto (10 pz. verso 10 pz.) fra terapia farmacologica ottimizzata e neurostimolazione. Le valutazioni venivano effettuate all'inizio e dopo 6, 12 e 18 mesi.
La qualità della vita migliorava del 24% nel gruppo operato e dello 0% nell'altro. Dopo 18 mesi, la gravità dei segni motori in "off", le complicanze da levodopa e la dose giornaliera del farmaco si riducevano rispettivamente del 69%, 83% e 57% nei pazienti neurostimolati; nel gruppo con solo trattamento farmacologico si aveva un peggioramento pari al 29%, 15% e 12% dei medesimi parametri. Nei pazienti operati la tollerabilità risultava buona. Nonostante che la numerosità della casistica sia tale da non consentire conclusioni definitive, gli autori francesi dello studio si chiedono se la neurostimolazione del nucleo subtalamico non debba essere presa in considerazione anche in una fase più precoce della M. di P.
Schupbach WM et al - Neurology - 2006; Dec 6 (Epub ahead of print)