Disartria e DBS: conviene abbassare la frequenza?
Una esperienza italiana
Ricercatori italiani hanno voluto verificare se conviene veramente abbassare la frequenza di stimolazione della DBS nei pazienti che sviluppano compromissione del linguaggio.
Hanno effettuato uno studio su 20 pazienti parkinsoniani sottoposti a DBS con stimolazione del nucleo subtalamico, confrontando 10 pazienti con difficoltà grave (punteggio della voce 3.1 sulla scala UPDRS ≥3) con 10 pazienti con difficoltà lieve (punteggio ≤2) prendendo in esame la frequenza e stabilità della voce, problemi nell’articolare le parole, la variabilità del tono di voce, la velocità e la comprensibilità del linguaggio) in 5 condizioni diverse: senza terapia e senza stimolazione, senza terapia e stimolazione a 130 Hz, senza terapia e stimolazione a 60 Hz, con terapia e stimolazione a 60 e 130 Hz.
La stimolazione cerebrale profonda a 60 Hz ha permesso di migliorare la difficoltà nell’articolare le parole e la comprensibilità del linguaggio rispetto all’assenza della stimolazione ed alla stimolazione a 130 Hz in assenza di terapia farmacologica nei pazienti con problemi gravi. Con terapia farmacologica la riduzione della frequenza ha comunque migliorato la comprensibilità del linguaggio. Cinque pazienti con grave compromissione del linguaggio hanno optato per la stimolazione bassa. Tuttavia, dopo 6 mesi il beneficio non è stato mantenuto ed è stato necessario apportare delle modifiche.
Fonte: Fabbri M e coll Parkinsonism Relat Disord online 28 aprile 2019