Un passo avanti verso la levodopa per il terzo mondo
Pubblicati i risultati di ricerche preliminari sui semi di Mucuna pruriens
Nonostante la levodopa sia a buon mercato, costa comunque troppo per molti pazienti che vivono in paesi a reddito molto basso. La Fondazione Grigioni ha identificato una pianta leguminosa – Mucuna pruriens – i cui semi contengono levodopa ed ha sponsorizzato ricerche per valutare se possa essere sfruttata per la terapia della malattia di Parkinson nei paesi del terzo mondo.
È stato stabilito che esistono diverse varietà della pianta, che cresce spontaneamente ed i cui semi vengono venduti nei paesi a clima tropicale di tre continenti (Sud America, Africa ed Asia). L'analisi di semi provenienti dalle varie aree geografiche ha permesso di stabilire che tutte contengono levodopa, con una concentrazione media pari al 5,3%, e non ha individuato alcun composto tossico. I semi sono stati poi sottoposti a diversi tipi di cottura. È stato osservato che la bollitura riduce la concentrazione del 70%, mentre la cottura in padella con rimozione dei tegumenti e macinazione permette di ottenere una polvere ad alto contenuto di levodopa che può essere usata in clinica. Prove preliminari in 4 pazienti hanno evidenziato che la levodopa contenuta nella polvere viene assorbita e suggeriscono che abbia effetti terapeutici.
La Fondazione Grigioni ha avviato ulteriori studi clinici in un numero superiore di pazienti per confermare la sicurezza e l'efficacia della polvere dei semi di Mucuna al fine di mettere a disposizione una terapia anti-parkinson per i pazienti che non possono permettersi il costo della levodopa farmaceutica.
Fonte: Cassani E e coll J Neurol Sci 2016; 365: 175-180