Trapianto di staminali mesenchimali nei tessuti facciali
Incoraggianti i risultati in due pazienti parkinsoniani
Due pazienti parkinsoniani, un uomo di 72 anni ed una donna di 50 anni sono stati trattati con cellule staminali di tipo mesenchimale raccolti dal proprio tessuto adiposo (grasso), preparati in laboratorio e reiniettati ripetutamente sottocute in tessuti facciali a livello delle guance; nella donna le cellule sono state somministrate anche per via nasale. Il motivo per la inusuale via di somministrazione è che è stato rilevato che le cellule staminali mesenchimali somministrate per via endovenosa hanno grandi difficoltà a raggiungere il cervello dove servono. Un possibile via alternativa è rappresentata dai tessuti facciali e dal naso che presentano numerosi vasi sanguigni collegati alla rete dei vasi cerebrali.
L’uomo è stato seguito per 5 anni, la donna per 1 anno. In entrambi i casi è stato conseguito un miglioramento importante della funzionalità motoria documentata tramite videoregistrazioni che è stata mantenuta nel tempo. E’ stato possibile anche ridurre la terapia farmacologica. Inoltre, vi è stato un miglioramento importante anche della qualità di vita misurata tramite la scala PDQ-40.
Non vi sono stati effetti collaterali degni di nota.
Gli autori della segnalazione affermano che si tratta di risultati incoraggianti, ma che sono necessari ulteriori studi per stabilire la efficacia e la sicurezza di questa terapia, nonché per stabilire le migliori modalità per questa via di somministrazione
Da ricordare che la Fondazione Grigioni ha effettuato uno studio preliminare sul trattamento con cellule staminali mesenchimali raccolte dal midollo osseo di pazienti affetti da parkinsonismo (PSP) e somministrate per via arteriosa. Il principale risultato fu che nella maggior parte dei pazienti tali cellule sono difettose e non riescono a riprodursi, per cui la terapia diventa non fattibile.
Fonte: Carssens M e coll J Clin Neuroscience 2020; 81: 47-51