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Stimolazione magnetica transcranica migliora i sintomi motori parkinsoniani

Dimostrazione in studio giapponese di prima qualità

Ricercatori giapponesi hanno reclutato 106 pazienti affetti da malattia di Parkinson e li hanno assegnati in maniera casuale (randomizzazione) a tre bracci di trattamento: stimolazione magnetica transcranica (SMT) focalizzata sull'area motoria supplementare del cervello a bassa frequenza (1 Hz) (n=36 pazienti);  SMT ad alta frequenza (10 Hz) (n=34); simulazione realistica (n=36).  Sia i pazienti che i ricercatori erano in cieco ovvero non sapevano quale terapia fosse stata assegnata (doppio cieco).  Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad 1 seduta della terapia assegnata alla settimana per 8 settimane.  Gli effetti sulla funzione motoria misurati sulla scala UPDRS e su sintomi non motori, tra cui la depressione e l'apatia, sono stati misurati per 20 settimane.  
E' stato documentato un miglioramento del punteggio motorio UPDRS pari a 6.8 punti alla 20a settimana nel gruppo trattato con SMT a bassa frequenza, mentre negli altri gruppi è stato osservato un miglioramento transitorio.  Non vi sono state variazioni importanti dei sintomi non motori e non sono stati segnalati effetti collaterali  importanti.
La conclusione dell'articolo è che questo studio randomizzato e controllato con una simulazione in doppio cieco costituisce evidenza di prima qualità della efficacia di SMT a bassa frequenza sulla sintomatologia motoria parkinsoniana.