Riserva cognitiva e malattia di Parkinson
È noto che il 40% dei pazienti con malattia di Parkinson presenta un deficit cognitivo minore.
Per riserva cognitiva si intende il processo attivo adottato del cervello per compensare o contrastare, in maniera efficiente e flessibile, i cambiamenti delle funzioni cognitive causati da malattie neurologiche come la malattia di Parkinson, utilizzando strategie cognitive formatesi prima del danno e reti neurali differenti.
Tale concetto potrebbe spiegare la mancanza di corrispondenza tra danno cerebrale e manifestazioni cliniche del deficit cognitivo.
Svolgere attività fisica moderata, seguire un’alimentazione il più possibile equilibrata, partecipare ad attività cognitivamente stimolanti, promuovere socialità e svago, e avere un buon livello di istruzione sono fattori che contribuiscono a ottimizzare la riserva cognitiva.
La correlazione tra riserva cognitiva e funzioni cognitive nella malattia di Parkinson è stata studiata senza trovare risultati univoci. Inoltre, vi sono risultati contrastanti circa l’associazione tra riserva cognitiva e rischio di declino cognitivo, progressione in disturbo cognitivo minore (MCI) e progressione in demenza nei pazienti affetti da malattia di Parkinson.
Una recente meta analisi ha riassunto tutti questi risultati e tramite una tecnica clinico statistica ha concluso che alti livelli di riserva cognitiva potrebbero essere correlati con migliori funzioni cognitive e rischio più basso di insorgenza di un lieve deficit cognitivo (MCI) nella malattia di Parkinson.
Per studiare l’effetto della riserva cognitiva sulle funzioni cognitive nella malattia di Parkinson saranno necessari studi su un numero grande di pazienti.
Proponiamo qui alcuni esercizi per allenare le funzioni cognitive:
- non usare la memorizzazione dei numeri telefonici nel cellulare componendoli invece volta per volta,
- limitare l’uso del navigatore in auto,
- svuotare una scatola di penne colorate e poi suddividerle per colore,
- imparare l’alfabeto al contrario,
- scrivere tutte le parole che vengono in mente che iniziano con una lettera dell’alfabeto,
- ogni sera scrivere gli oggetti di un determinato colore visti nel corso della giornata,
- cambiare il percorso che si effettua normalmente per raggiungere una destinazione,
- utilizzare il computer e apparecchi tecnologici.
a cura delle dott.sse Aurora Colombo e Alessandra Ranghetti, neuropsicologhe, Fondazione Grigioni
Fonte: Lihua G., Hui X., Effect of cognitive reserve on cognitive function in Parkinson’s disease, Neurological Sciences (2022) 43:4185-4192.