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Pesticidi e Parkinson a comparsa precoce.

L'esposizione a piccole quantita di un pesticida oggi proibito potrebbe accelerara l'esodio di una M di P di anni e forse decenni.

In pazienti già predisposti alla malattia, l'esposizione a pesticidi come il dieldrin potrebbe agire da fattore accelerante o favorente l'esordio precoce della sintomatologia. E' quanto risulta da una ricerca presentata al Convegno Nazionale dell'American Chemical Society a San Francisco. Studiosi della Emory University avevano rilevato che nei cervelli di 14 pazienti parkinsoniani i livelli di dieldrin erano tre volte più elevati che in quelli di 12 pazienti non parkinsoniani. Trasferendo questi dati ad una ricerca su animali da esperimento si è potuto rilevare che dopo un mese di esposizione a piccole dosi di dieldrin si avevano aumentati livelli di stress ossidativo nel cervello, unitamente ad una ridotta captazione di dopamina negli animali. Unendo questi dati ad altre evidenze epidemiologiche e sperimentali emerse dai loro studi e da quelli di altri centri, gli autori hanno concluso che l'esposizione ai pesticidi aumenta il rischio di Parkinson e ne promuove una più rapida comparsa nei pazienti già predisposti su base genetica o di altro tipo. Cosa che da diversi anni è stata ipotizzata.
Il dieldrin è un insetticida sviluppato negli anni '40 come alternativa al DDT. Per la sua tossicità e persistenza nell'ambiente, il suo uso è stato fortemente limitato nel 1974 e definitivamente bandito nel 1987. Ciononostante, la lunga persistenza di questa sostanza nell'ambiente può protrarsi per decenni. Su questa base, gli autori pensano che i casi di parkinsonimo giovanile potrebbero diradarsi in futuro.

Miller G et al - Sept 2006; 232nd Meet of the Am Chem Soc - San Francisco