Cosa succede dopo 20 anni di Parkinson?
Le rilevazioni in 401 pazienti
Sono stati riportati i dati relativi a 401 pazienti affetti da malattia di Parkinson da 20 anni o più presso centro Parkinson ICP a Milano.
E’ stato rilevato che l’età all’esordio e la durata di malattia sono due fattori che contribuiscono indipendentemente al decorso. In particolare, l’esordio in età giovane è associato a malattia meno grave ed a una maggiore tendenza ad avere movimenti involontari, mentre la durata di malattia è associata alla comparsa di sintomatologia che non risponde alla levodopa come l’instabilità posturale (mancanza di equilibrio). Tutti i pazienti prima o poi sviluppano fluttuazioni motorie (risposta intermittente alla levodopa).
La mortalità era associata al sesso maschile, all’avanzare dell’età, alla disfagia (problemi nella deglutizione), ipotensione ortostatica (calo della pressione in piedi), alla instabilità posturale (mancanza di equilibrio), alle fratture ed al ricovero in istituto, mentre la necessità di una sedia a rotelle e/o allettamento era associato all’avanzare dell’età, all’instabilità posturale ed al ricovero in istituto.
Fonte: Cilia e coll J Neurol Neurosurg Psychiatry online 3 ottobre 2014