Alfa-sinucleina nel sangue per diagnosticare il Parkinson?
Livelli nei globuli rossi permetterebbero di distinguere parkinsoniani da controlli sani
Nell’ambito dello studio BioFIND, uno studio osservazionale con lo scopo di trovare parametri biologici utili per la diagnosi di malattia di Parkinson, sono stati misurati i livelli di diverse forme della proteina alfa-sinucleina nei globuli rossi di 46 pazienti parkinsoniani, tra cui 32 con sintomi motori e 14 con sintomi di demenza alla valutazione cognitiva di Montreal, e 45 controlli sani. Le forme di alfa-sinucleina misurate tramite un test ELISA sono state: alfa-sinucleina totale, alfa-sinucleina malripiegata, fosforilata ed ossidata (tutte forme che promuovono gli accumuli anormali nelle cellule nervose malate di Parkinson detti corpi di Lewy).
È stato rilevato che i livelli di alfa-sinucleina malripiegata e di alfa-sinucleina fosforilata, ma non l’alfa-sinucleina totale o quella ossidata, permettevano di distinguere i pazienti con sintomatologia motoria dai controlli, mentre questo non era possibile per i pazienti con problemi cognitivi.
Lo studio è stato ripetuto confrontando 35 pazienti parkinsoniani con sintomatologia motoria e 28 controlli sani ed i risultati sono stati gli stessi.
I ricercatori (un gruppo israeliano + un gruppo italiano) sono giunti alla conclusione che la misurazione dei livelli di alfa-sinucleina malripiegata e fosforilata potrebbe essere un biomarcatore utile per la diagnosi di malattia di Parkinson. Per confermare il suo uso serve un altro studio longitudinale per valutare l’andamento delle due forme di alfa-sinucleina nel corso della malattia.
Ricordiamo che la Fondazione Grigioni sta mettendo a punto un esame diagnostico basato sul livello di alfa-sinucleina in biopsie di pelle (vedere notizia sul sito).
Fonte: Elhadi A e coll Ann Clin transl neurol online 6 dicembre 2019