A che cosa è dovuto il senso di fatica nel Parkinson?
Potrebbe essere la pressione arteriosa minima troppo bassa
Circa la metà dei pazienti parkinsoniani soffrono di affaticamento debilitante che peggiora la loro qualità di vita. Finora non è stato stabilito il meccanismo alla base di questo sintomo.
E’ noto che i pazienti affetti da malattia di Parkinson presentano alterazioni del sistema nervoso autonomo responsabile per la regolazione dei segni vitali, tra cui la pressione arteriosa. Ricercatori americani hanno ipotizzato che alterazioni pressorie potessero essere alla base dell’affaticamento.
Hanno sottoposto a monitoraggio della pressione arteriosa per 24 ore a domicilio 35 pazienti parkinsoniani tra cui 24 con affaticamento debilitante secondo il punteggio sulla scala MDS-UPDRS e 11 senza.
Le caratteristiche dei pazienti non erano significativamente diverse per età, durata di malattia, punteggio motorio sulla scala UPDRS, dosi equivalenti di levodopa e valutazione cognitiva sulla scala di Montreal, mentre i pazienti affaticati presentavano punteggi significativamente peggiori relativi alla depressione, l’ansia e la sonnolenza diurna.
Il monitoraggio pressorio ha evidenziato una pressione arteriosa diastolica media significativamente inferiore nel gruppo affaticato (media ± DS 67.8 ± 4.8 mmHg vs 75.6 ± 9.4 mmHg p=0.014), soprattutto al mattino. Da tenere presente che non vi erano differenze importanti nelle misurazioni dei valori pressori misurati in ambulatorio.
Gli autori suggeriscono che l’affaticamento possa essere dovuto a disfunzione del sistema nervoso autonomo. Ulteriori studi sono necessari per convalidare questa ipotesi. Qualora fosse vera, si aprirebbero nuove possibilità per la gestione dell'affaticamento
Fonte: Kotagal V et al J Parkinsons Dise 2019; 9: 575-581